La rilevazione di infortuni e quasi infortuni nel settore socio sanitario
Milano, 18 Dic – Il nostro giornale si è occupato più volte del delicato tema dei “quasi infortuni”, sia con diversi articoli sia organizzando un convegno nel 2015 per rispondere ai dubbi sull’obbligatorietà o facoltatività della rilevazione dei “near miss” nelle aziende.
Partendo dalla constatazione dell’importanza della conoscenza dei quasi infortuni per migliorare le strategie di prevenzione aziendali, riprendiamo a parlare di una specifica procedura per la rilevazione degli infortuni e dei quasi infortuni del settore socio sanitario, elaborata attraverso un Protocollo di intesa firmato nel maggio 2015 dalle sedi Inail di Milano, da ATS Milano e da UNEBA (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale).
Per conoscere i risultati della sperimentazione, per ricordare e diffondere questa importante procedura per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, ci soffermiamo su un intervento all’incontro “Infortuni e quasi infortuni nel settore socio sanitario” che si è tenuto mercoledì 8 novembre 2017 a Milano presso il Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita.
In “Procedura per la rilevazione degli infortuni e quasi infortuni nel settore socio assistenziale: i risultati del primo anno di sperimentazione”, a cura dell’Ing. Carmine Esposito (D.R. Lombardia – CONTARP Inail) sono riportati innanzitutto diversi dati tratti dalla banca dati statistica dell’Inail, sia sui lavoratori e le aziende del settore, che sugli infortuni di lavoro indennizzati.
Riprendiamo una tabella con i dati relativi ai lavoratori assicurati:
Dopo i dati il relatore si sofferma direttamente sulla procedura per la gestione degli infortuni e dei quasi infortuni avvenuti in occasione di lavoro, nella versione definitiva del 27 aprile 2016. Si ricorda anche che un utile riferimento per la redazione della procedura è la linea guida UNI 10999:2002.
La procedura definisce dunque le “modalità operative per la raccolta e l'analisi degli infortuni e quasi infortuni avvenuti in occasione di lavoro” e che occorrono non solo ai dipendenti delle strutture socio assistenziali ma anche a coloro che, pur dipendendo da altri soggetti quali per esempio le cooperative, svolgono la loro attività lavorativa all’interno delle strutture stesse.
Partendo dai dati infortunistici del settore socio-sanitario e tenendo presente il frequente ricorso all'esternalizzazione delle mansioni lavorative si è resa necessaria la procedura “al fine di ridurre il fenomeno infortunistico anche in relazione alla selezione dei fornitori. La procedura, quale strumento di miglioramento delle condizioni di sicurezza ed igiene sul lavoro, è stata redatta anche al fine di accedere agli sconti INAIL per la riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell'art. 24 delle Modalità di Applicazione delle Tariffe dei premi (D.M. 12/12/2000 e s.m.i.)”.
Il campo di applicazione è relativo a tutte le attività aziendali e a quelle connesse ai contratti d'appalto o d’opera o di somministrazione.
Queste le definizioni contenute nella procedura:
- infortunio: “evento traumatico, avvenuto per una causa violenta in occasione di lavoro, che comporta la temporanea impossibilità di svolgere l'attività lavorativa, a causa di una lesione dell'integrità psicofisica”;
- quasi infortunio: “qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un infortunio o un danno alla salute ma non lo ha prodotto; un evento quindi che ha in sé la potenzialità di produrre un infortunio”.
Questa è invece la clausola “da inserire nei contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione”: ‘resta inteso che in caso di eventi infortunistici o quasi infortuni durante lo svolgimento del servizio ai propri dipendenti, l'Appaltatore si impegna a comunicare tempestivamente al Committente l'evento successo utilizzando la procedura interna dell'Ente, relativa alla segnalazione di infortunio/quasi infortunio’.
Nelle slide relative all’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, vengono poi riportati alcuni esempi di moduli e registri:
- modulo di rilevazione dell'infortunio;
- modulo di rilevazione del quasi infortunio;
- registro infortuni;
- registro quasi infortuni.
Sono poi presentate alcune elaborazioni sui dati ricevuti riguardo ai quasi infortuni, anche con riferimento alle azioni correttive e ai dati pervenuti tramite gli Allegati al Modello OT24:2017.
Ad esempio si segnala che le azioni correttive hanno riguardato per lo più “manutenzioni ordinarie e riparazioni”, ma anche attività di formazione, informazione, controllo, elaborazione di nuove procedure, …
Veniamo, infine, alle conclusioni del relatore.
Sono ricordati innanzitutto gli obiettivi del progetto:
- “contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro attraverso l’identificazione e l’analisi degli eventi avvenuti in Azienda per evitare infortuni futuri;
- definire le modalità operative per la raccolta e l’analisi degli infortuni e quasi infortuni avvenuti in occasione di lavoro al proprio personale, agli appaltatori e ai subappaltatori all’interno dei luoghi di lavoro su cui l’azienda ha disponibilità giuridica;
- ridurre il fenomeno infortunistico anche in relazione alla eventuale applicazione di una procedura per la selezione dei fornitori”.
E sono riportate le criticità riscontrate:
- “si evidenzia una scarsa collaborazione degli appaltatori/subappaltatori;
- i dati sono pervenuti solo tramite gli Allegati al Modello OT24:2017;
- deve ancora costruirsi una rete di collaborazione tra i Servizi di Prevenzione e Protezione aziendale tra le aziende partecipanti;
- ancora pochi dati ai fini statistici per dimostrare l’efficacia della procedura adottata per divenire ad una Buona Prassi aziendale”.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
“ Procedura per la rilevazione degli infortuni e quasi infortuni nel settore socio assistenziale: i risultati del primo anno di sperimentazione”, a cura dell’Ing. Carmine Esposito (D.R. Lombardia – CONTARP Inail), intervento all’incontro “Infortuni e quasi infortuni nel settore socio sanitario” (formato PDF, 2.1 MB).
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