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L'evento ARTES 5.0, polo di innovazione costituito da imprese e centri di ricerca per affrontare insieme le sfide della transizione ecologica, della sostenibilità e della trasformazione digitale
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Robotica e intelligenza artificiale: presentato l’hub europeo Artes 5.0
ROMA - Promuovere l’adozione diffusa di tecnologie digitali da parte di microimprese, Pmi e pubblica amministrazione, con un focus sull’intelligenza artificiale e la robotica, per alimentare catene del valore sostenibili, resilienti e incentrate sull’essere umano. È questo l’obiettivo del nuovo hub europeo per l’innovazione digitale Artes 5.0, presentato venerdì 5 maggio a Roma durante l’evento di lancio “Restart Italy”, che si è svolto nell’auditorium della direzione generale Inail di piazzale Pastore.
Il progetto selezionato nell’ambito del programma Digital Europe.
Il progetto, selezionato e co-finanziato dalla Commissione Ue nell’ambito del programma Digital Europe per il periodo 2021-2027, è coordinato da Artes 4.0, il centro di competenza ad alta specializzazione nella robotica avanzata e nelle tecnologie digitali abilitanti, fondato nel dicembre 2018 in attuazione di una delle misure previste dal Piano nazionale Industria 4.0. Oltre ai 17 partner beneficiari, ai due partner affiliati e ai tre partner associati a livello nazionale, tra cui l’Inail, Artes 5.0 coinvolge anche altri European Digital Innovation Hub in Italia e nelle aree limitrofe, con i quali sono stati firmati diversi accordi a lungo termine per estendere la rete di collaborazione, in modo da garantire un’offerta più completa di servizi.
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Previsto l’utilizzo di strumenti e modelli per valutare l’impatto delle nuove tecnologie.
Il contributo dell’Inail, attraverso i competence center Artes 4.0 e Start 4.0, riguarda in particolare la promozione e divulgazione dell’iniziativa nei confronti dei potenziali beneficiari e degli altri stakeholder, la definizione e pianificazione dei servizi da offrire alle pubbliche amministrazioni in materia di networking ed ecosistemi dell’innovazione, e il monitoraggio della qualità e dell’impatto dei servizi offerti da Artes 5.0 sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. È previsto, infatti, l’utilizzo di strumenti e modelli per valutare l’impatto delle nuove tecnologie introdotte, al fine di individuare linee guida e best practice da adottare per il futuro.
Bettoni: “Piena sintonia con gli obiettivi della Commissione Ue”.
Come sottolineato dal presidente dell’Inail, Franco Bettoni, che ha aperto i lavori insieme a Maurizio Montemagno, direttore generale per la politica industriale, l’innovazione e le Pmi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “l’Istituto promuove da sempre la centralità della persona e un approccio sistemico rispetto alle tematiche del lavoro e dei rischi ad esso connessi. C’è piena sintonia, pertanto, tra gli obiettivi della Commissione europea per lo sviluppo dell’Industria 5.0, che deve coniugare la crescita economica e la soluzione dei problemi sociali e ambientali, e la missione del nostro Istituto, che pone l’essere umano quale protagonista del processo produttivo, al cui servizio devono porsi la ricerca e l’innovazione per l’individuazione di strumenti avanzati di prevenzione dei rischi lavorativi e come opportunità per migliorare la protesica e la riabilitazione”.
“Mettiamo a sistema le nostre competenze e conoscenze”.
“I nostri progetti di ricerca – ha aggiunto Bettoni – si caratterizzano anche per una rinnovata attenzione alla tematica ambientale. Abbiamo messo in campo azioni di frontiera per svolgere al meglio il nostro compito di salvaguardare e tutelare lavoratrici e lavoratori e lo facciamo insieme ai migliori partner, pubblici e privati, negli ecosistemi dell’innovazione come Artes 5.0 e in collaborazione con le imprese. In tale contesto mettiamo a sistema le nostre competenze e conoscenze, per far sì che il processo di transizione in atto ponga al centro la persona e renda più sani, sicuri e inclusivi i luoghi di lavoro, nel rispetto dell’ambiente e del futuro del pianeta”.
In una tavola rotonda rischi e potenzialità dell’Industria 5.0.
Dopo gli interventi di Giovanni Di Pino, professore ordinario dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, e Nicola Rossi, responsabile Innovazione di Enel Green Power, che si sono soffermati rispettivamente sui temi umano-centrici e legati alla transizione energetica dell’Industria 5.0, l’evento è proseguito con una tavola rotonda moderata da Paolo Dario, direttore scientifico di Artes 4.0 e coordinatore di Artes 5.0, che ha coinvolto in una discussione su potenzialità e rischi dell’innovazione tecnologica Francesca Tonini, direttrice esecutiva di Artes 4.0, Angelo Giuliana, direttore generale del competence center MedITech, Paola Girdinio, presidente di Start 4.0, Stefania Ascione, Head of R&I and European Funds Advisory di Intesa Sanpaolo, Raffaele Spallone, dirigente della Divisione II della direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le Pmi del Mimit, Antonio Lionetto, SRA-SL&DU Funding Program Manager di STMicroelectronics, ed Edoardo Gambacciani, direttore centrale Ricerca dell’Inail.
Gambacciani: “Con questa iniziativa ampliamo il nostro raggio di azione a favore delle Pmi”.
“La centralità della persona – ha sottolineato Gambacciani – è uno degli elementi principali dell’Industria 5.0 ed è presente da sempre nel dna dell’Istituto, che ha come finalità istituzionale costituzionalmente riconosciuta la tutela dei lavoratori contro i rischi del lavoro. La sfida che abbiamo raccolto, prima con il grande partenariato di Artes 4.0 e oggi con Artes 5.0, è quella di realizzare al meglio l’obiettivo di mitigazione dei rischi intervenendo in modo efficace sulle piccole e medie imprese, che caratterizzano il tessuto produttivo italiano e che solitamente hanno più difficoltà a investire sull’innovazione e, soprattutto, sull’innovazione per la salute e la sicurezza”. Il direttore centrale Ricerca dell’Inail ha ricordato anche il bando Bit per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, promosso alla fine dello scorso anno con Artes 4.0 per sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla riduzione di infortuni e malattie professionali. “Con Artes 5.0 – ha aggiunto – vogliamo ampliare ulteriormente il raggio di azione dell’Istituto, per fare in modo che le problematiche legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro siano tenute in considerazione fin dalla fase di progettazione dell’innovazione”.
Tra i servizi offerti strumenti tecnici avanzati per il test prima dell’investimento.
Come riassunto da Rossella Raso, project manager di Artes 5.0, il nuovo hub è un punto di accesso per aziende e PA a un ecosistema di innovazione interconnesso di conoscenze, competenze e infrastrutture di eccellenza, distribuito su tutto il territorio italiano e connesso a diversi hub europei, attraverso un modello di rete radiale. Artes 5.0, in particolare, offre ai propri utenti servizi per la formazione, l’accesso agli investimenti e strumenti tecnici avanzati per il test prima dell’investimento, appositamente progettati per accelerare la transizione digitale ed ecologica in diversi settori, come la salute e la qualità della vita, la produzione sostenibile, l’economia della rigenerazione, l’industria creativa e culturale, l’artigianato, il turismo, fino al comparto cruciale dell’energia.
Tardiola: “Complessità, sostenibilità e responsabilità le tre parole chiave”.
Le tre parole chiave che hanno legato tutti gli interventi di questa giornata – ha concluso il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola – sono complessità, sostenibilità e responsabilità. La partecipazione al partenariato di Artes 4.0 ci ha permesso di mettere in discussione alcune categorie dell’Istituto troppo semplificate, consentendoci di leggere alcune dimensioni di complessità maggiore, in modo da differenziare gli strumenti che abbiamo messo a disposizione del tessuto produttivo”. L’intelligenza artificiale, “che stiamo già utilizzando in più progetti – ha aggiunto Tardiola a proposito del tema della sostenibilità – per noi è un elemento interessantissimo di straordinario potenziamento dei nostri interventi, che rischia però di sottrarre valore piuttosto che aggiungerlo, se non impariamo a governarlo”.
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