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Blitz dei Nas: i cibi dati per freschi erano invece surgelati

I Carabinieri dei Nas, di intesa con il ministero della Salute, in una massiccia operazione operazione condotta dal 3 al 13 giugno, hanno ispezionato esercizi di ristorazione veloce e self service su tutto il territorio nazionale.
A darne notizia è un comunicato del Comando Carabinieri per la Sanità di cui qabbiamo dato notizia sul numero di ieri di PuntoSicuro.
L'operazione "Estate Sicura" durerà fino a settembre.

In provincia di Sassari violazione di carattere penale. Ha riguardato un bar paninoteca di Castelsardo il cui gestore è stato denunciato per truffa alimentare: sulla macchina della spillatrice era attaccato un adesivo che indicava un tipo di birra, ma ai clienti veniva in realtà servita una bevanda di origine e qualità diversa.

A Treviso, nessuno degli esercizi controllati ha superato l'esame a pieni voti. In due casi (compresa una rosticceria cinese) sono state accertate violazioni di natura penale, essendo stata ravvisata la frode in commercio, ovvero: prodotti surgelati venivano spacciati come freschi.

In 148 casi il personale preposto alla manipolazione degli alimenti era privo di libretto sanitario
Secondo i Nas, la situazione è diffusa a livello nazionale e da tenere sotto controlllo ma non tale da creare allarmismi tra i consumatori.

Il consiglio: diffidare di quei locali che presentano manifeste situazioni sospette, come la scarsa pulizia del bancone, del bagno, ecc.
Se il ristoratore non si cura degli aspetti palesemente evidenti al pubblico, chissà cosa fa nel retro del locale!

Questa operazione si aggiunge al recente sequestro di diecimila lattine e bottiglie di Coca Cola e Fanta fuori legge in un deposito all'ingrosso di Cisano sul Neva, nell'entroterra di Albenga.
Le bibite, prodotte in Spagna e in Georgia, non rispettavano la legge sull'etichettatura: mancava la descrizione (in italiano) di alcuni ingredienti e la percentuale di succo d'arancia utlizzata per la preparazione della Fanta era inferiore a quella stabilita dalla legge. Questi prodotti contraffatti hanno ovviamente parecchio mercato perché costano anche il trenta per cento in meno rispetto alle "originali".

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