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Alberghi "sicuri" in caso di incendio?
Nella giornata di lunedì in provincia di Roma un albergo, che ospitava 200 ragazzi francesi, è stato teatro di un vasto incendio.
24 studenti sono rimasti intossicati ed alcuni contusi. Per sfuggire al fumo, infatti, alcuni si sono buttati nel vuoto da finestre e balconi.
Non entrando in merito sulle cause del rogo, che le autorità non escludono possa essere doloso, ci preme ricordare l’importanza dell’applicazione delle misure di prevenzione incendi negli hotel (estintori, ventilazione dei locali, aspirazione fumi, porte tagliafuoco...) e dell’efficienza delle procedure di evacuazione in caso di emergenza (facilità ad abbandonare l’edificio, vie di fuga, segnaletica efficace, uscite di emergenza libere…).
Misure che non tutti gli hotel rispettano…
A tale proposito citiamo l’indagine effettuata da “Altroconsumo” nel maggio 2002 in 80 hotel italiani ed europei di grandi dimensioni. Un campione che non vuole certo fare statistica, ma quanto rilevato potrebbe essere comune a molte altre strutture.
Nella valutazione globale, a causa dei problemi di sicurezza dovuti alla sbagliata concezione delle strutture e a carenze organizzative, l’82% delle strutture non raggiunge la sufficienza.
Soffermandoci sull’aspetto evacuazione-vie di fuga, la sufficienza è stata raggiunta solo da 4 su 17 degli alberghi italiani e da un terzo di quelli europei visitati.
Sono state trovate vie di fuga ostruite da oggetti ingombranti (sacchi di biancheria, brande…), scale di sicurezza che non conducevano all’esterno, vie di fuga simili ad un labirinto (dovrebbero essere invece il più possibile brevi…), uscite di emergenza bloccate.
Altra nota dolente è la segnaletica. I sistemi di guida sono spesso insufficienti: mancano i segnali fosforescenti lungo il pavimento, le segnalazioni luminose dell’uscita di sicurezza sono in alcuni casi in cattivo stato di manutenzione.
24 studenti sono rimasti intossicati ed alcuni contusi. Per sfuggire al fumo, infatti, alcuni si sono buttati nel vuoto da finestre e balconi.
Non entrando in merito sulle cause del rogo, che le autorità non escludono possa essere doloso, ci preme ricordare l’importanza dell’applicazione delle misure di prevenzione incendi negli hotel (estintori, ventilazione dei locali, aspirazione fumi, porte tagliafuoco...) e dell’efficienza delle procedure di evacuazione in caso di emergenza (facilità ad abbandonare l’edificio, vie di fuga, segnaletica efficace, uscite di emergenza libere…).
Misure che non tutti gli hotel rispettano…
A tale proposito citiamo l’indagine effettuata da “Altroconsumo” nel maggio 2002 in 80 hotel italiani ed europei di grandi dimensioni. Un campione che non vuole certo fare statistica, ma quanto rilevato potrebbe essere comune a molte altre strutture.
Nella valutazione globale, a causa dei problemi di sicurezza dovuti alla sbagliata concezione delle strutture e a carenze organizzative, l’82% delle strutture non raggiunge la sufficienza.
Soffermandoci sull’aspetto evacuazione-vie di fuga, la sufficienza è stata raggiunta solo da 4 su 17 degli alberghi italiani e da un terzo di quelli europei visitati.
Sono state trovate vie di fuga ostruite da oggetti ingombranti (sacchi di biancheria, brande…), scale di sicurezza che non conducevano all’esterno, vie di fuga simili ad un labirinto (dovrebbero essere invece il più possibile brevi…), uscite di emergenza bloccate.
Altra nota dolente è la segnaletica. I sistemi di guida sono spesso insufficienti: mancano i segnali fosforescenti lungo il pavimento, le segnalazioni luminose dell’uscita di sicurezza sono in alcuni casi in cattivo stato di manutenzione.