IL RUMORE CRONICO FAVORISCE L’INFARTO DEL MIOCARDIO?
La rivista "European Heart Journal" ha pubblicato uno studio, condotto dall’Università Charité di Berlino. Secondo questo studio l’esposizione cronica al rumore ambientale contribuirebbe alla progressione della malattia cardiovascolare. Il rischio sembrerebbe legato più agli effetti fisiopatologici che al fastidio da esso provocato, anche se sono state riscontrate differenze fra gli effetti sugli uomini e sulle donne.
Lo studio ha coinvolto 4115 paziente (3054 uomini, 1061 donne, l’età media era di 56 anni per gli uomini e di 58 anni per le donne), ricoverati nei 32 maggiori ospedali di Berlino, fra il 1998 e il 2001. I ricercatori hanno confrontato gli oltre 2000 pazienti ricoverati per un attacco cardiaco con 2000 soggetti di controllo, pazienti ricoverati nei dipartimenti di traumatologia e chirurgia generale.
I risultati della ricerca hanno spinto i ricercatori dell'Università di Berlino ad auspicare che i livelli di rumore sul posto di lavoro per i quali è previsto l'utilizzo DPI per le orecchie vengano abbassati dagli attuali 85 decibel - il limite in vigore in quasi tutta l'Europa occidentale - ad un valore compreso fra 65 e 75 decibel. Accorgimento importante soprattutto per le persone con problemi cardiovascolari. Il rumore, infatti, aumenterebbe il rischio degli uomini di circa un terzo, mentre non avrebbe un effetto significativo sulle donne.
Fonte: Le Scienze
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