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Insicurezza impunita

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi da amianto

04/08/2006

I sindacati valutano particolarmente grave l’inclusione nel provvedimento di indulto dei reati contro i lavoratori. Risarcimenti a rischio.

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Dure reazioni dei sindacati per la non esclusione dal provvedimento di indulto dei reati contro i lavoratori. Con comunicato congiunto, i segretari confederali Cgil, Cisl e Uil competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro hanno evidenziato gli effetti del provvedimento sulle violazioni delle norme a tutela dei lavoratori.

“Il provvedimento sull’indulto che riduce di tre anni le pene previste per tutti i reati commessi entro il 2 maggio 2006, comporta – affermano i sindacati - un rilevante sconto di pena anche per le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza del lavoro (oltre quelli già previsti per motivi sostanziali e di rito quali il patteggiamento e il rito abbreviato).
Considerando che gli omicidi colposi da infortunio sul lavoro e da malattie di origine professionale non vengono per lo più sanzionati con pene superiori a quelle previste dall’indulto ciò implica di fatto che questa tipologia di reati risulterà nella stragrande maggioranza impunita.
Analogamente per quanto riguarda le pene pecuniarie, escludendo quelle superiori ai 10.000 euro, il provvedimento sembra interessare in maniera particolare proprio i reati commessi a violazione delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Per non parlare poi dei lavoratori colpiti dalle patologie dell’amianto, ad esempio, che vedono pregiudicate, con la cancellazione della pena, anche le concrete possibilità di risarcimento.
Per questi motivi il sindacato valuta particolarmente grave la non esclusione dal provvedimento di indulto dei reati contro i lavoratori.”

Il fatto che i primi dati parziali del 2006 registrino una crescita degli infortuni sul lavoro, mette in evidenza, secondo i sindacati “la stridente contraddizione tra i provvedimenti appena assunti dal Governo e la necessità per il paese di adottare un quadro di misure ben maturate, in grado di eliminare le carenze e le incoerenze del quadro legislativo e dell’assetto istituzionale che impediscono di contrastare il fenomeno.”

Nelle settimane precedenti l’approvazione dell’indulto, i sindacati non sono stati i soli ad evidenziare le conseguenze di questo provvedimento sui reati contro i lavoratori.

Ad esempio, ne aveva parlato - dalle pagine di Repubblica - l’avv. Bonetto, che rappresenta le vittime dell’amianto degli stabilimenti Eternit nel maxi processo che si aprirà l’anno prossimo a Torino.  
“L'inchiesta Eternit, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, è in dirittura d'arrivo: dovrebbe concludersi, con le consulenze tecniche e gli studi epidemiologici, entro fine anno. Ma se, in dibattimento, dovesse cadere l'ipotesi più grave e difficile da dimostrare - il disastro doloso - le eventuali condanne per gli altri reati rientrerebbero facilmente nei 3 anni dell'indulto.” (Testo integrale dell'articolo di Repubblica)
 


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