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Intossicati dalla formaldeide nella divisione di chemioterapia del day hospital dell’ospedale “Pascale” di Napoli. La notizia è riportata dal quotidiano Il mattino. Infermieri, medici e pazienti hanno accusato irritazione agli occhi e alle prime vie respiratorie per la presenza nell’aria dei residui dell’intervento di disinfezione con formaldeide dei filtri di una cappa per la preparazione di chemioterapici.
Tutti i casi di malore sono ora all’esame della Procura per identificare le cause. Per le informazioni in nostro possesso è comunque ipotizzabile un errato intervento di sanificazione con una insufficiente aerazione dei locali dopo la dispersione della formaldeide.
Infatti “la cappa di biosicurezza, o il sistema di circolazione dell’aria, devono essere lasciati inseriti mentre si prepara la fumigazione, per assicurare che tutti i vapori restino all’interno del laboratorio. Dopo aver dato vita alla fumigazione, si dovrà esporre un avviso sulla porta del laboratorio, che dovrà essere chiusa ermeticamente. A questo punto si disattiverà, tramite un comando esterno, la cappa di biosicurezza, o il sistema di circolazione dell’aria, per permettere la dispersione del fumigante. Dopo averlo lasciato agire per diverse ore, o preferibilmente per una notte, il fumigante verrà rimosso dal locale riattivando la circolazione dell’aria. I comandi esterni assicurano che il personale non sia esposto all’aria contaminata dal prodotto rovesciato o ai vapori dannosi del fumigante. Prima di permettere agli addetti di rientrare nel laboratorio, l’atmosfera interna dovrà essere controllata per verificare che tutto il fumigante sia stato rimosso” (testo tratto dal corso di formazione multimediale “Il rischio biologico” prodotto da Mega Italia Media.)
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Quando la prevenzione diventa un pericolo!
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Intossicati dalla formaldeide nella divisione di chemioterapia del day hospital dell’ospedale “Pascale” di Napoli. La notizia è riportata dal quotidiano Il mattino. Infermieri, medici e pazienti hanno accusato irritazione agli occhi e alle prime vie respiratorie per la presenza nell’aria dei residui dell’intervento di disinfezione con formaldeide dei filtri di una cappa per la preparazione di chemioterapici.
Tutti i casi di malore sono ora all’esame della Procura per identificare le cause. Per le informazioni in nostro possesso è comunque ipotizzabile un errato intervento di sanificazione con una insufficiente aerazione dei locali dopo la dispersione della formaldeide.
Infatti “la cappa di biosicurezza, o il sistema di circolazione dell’aria, devono essere lasciati inseriti mentre si prepara la fumigazione, per assicurare che tutti i vapori restino all’interno del laboratorio. Dopo aver dato vita alla fumigazione, si dovrà esporre un avviso sulla porta del laboratorio, che dovrà essere chiusa ermeticamente. A questo punto si disattiverà, tramite un comando esterno, la cappa di biosicurezza, o il sistema di circolazione dell’aria, per permettere la dispersione del fumigante. Dopo averlo lasciato agire per diverse ore, o preferibilmente per una notte, il fumigante verrà rimosso dal locale riattivando la circolazione dell’aria. I comandi esterni assicurano che il personale non sia esposto all’aria contaminata dal prodotto rovesciato o ai vapori dannosi del fumigante. Prima di permettere agli addetti di rientrare nel laboratorio, l’atmosfera interna dovrà essere controllata per verificare che tutto il fumigante sia stato rimosso” (testo tratto dal corso di formazione multimediale “Il rischio biologico” prodotto da Mega Italia Media.)
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