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Infortuni lievi sul lavoro: perdita dell’indennizzo fino al 60%?
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Tra il 1999 e il 2004 a fronte di un aumento delle entrate contributive annuali dell'Inail di oltre 340 milioni di euro la spesa per le rendite degli invalidi permanenti è diminuita di oltre 220 milioni di euro.
L'allarme arriva dall'Anmil che denuncia come a causa della normativa del 2000 che ha introdotto il danno biologico siano aumentate le prestazioni per chi subisce i danni permanenti più gravi ma siano diminuite quelle erogate a chi subisce danni permanenti più lievi (che sono la grande maggioranza) con punte fino al 60% (caso riferito alla perdita del mignolo e all'inabilità del 12%).
Tra gli inabili "lievi" quelli che hanno subito il danno economico più pesante rispetto alla normativa ante 2000 sono quelli che hanno perso il mignolo (-9.198 euro per dieci anni di rendita successivamente ai quali andrebbe aggiunta la liquidazione in capitale pari al 60,72%), seguiti da coloro che hanno perso il pollice sinistro e il primo metacarpo (-1.425 euro pari al 34%).
Chi perde tutta le dita della mano destra riceve il 13% in meno di quanto avrebbe ricevuto se avesse subito il danno prima del 2000, mentre per ottenere vantaggi economici rispetto a quattro anni fa bisogna guardare ai danni più gravi come la perdita di entrambi gli occhi.
In questo caso si percepisce un indennizzo superiore del 25%.
“La conversione del Decreto Legge sulla competitività senza che siano introdotti miglioramenti non porterà maggiori tutele per le vittime sul lavoro e la riduzione degli incidenti sul lavoro”.
Questa la posizione che esprime l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro (ANMIL) di fronte al provvedimento in materia di competitività votato dal Senato “un provvedimento nel quale, dopo tante discussioni, non si fa alcun cenno alla sicurezza sul lavoro o alla tutela dei lavoratori infortunati”.
L’ANMIL sottolinea come le disponibilità di bilancio accumulate dall’INAIL,anche con la riduzione delle prestazioni, saranno destinate unicamente a coprire le spese di riduzione dei premi delle aziende. “A fronte di un fenomeno infortunistico che resta grave negli accadimenti, al di là del dibattito sui numeri e, soprattutto, nelle conseguenze lesive per i lavoratori che hanno diritto alla rimozione dei rischi, ma anche alla rimozione delle conseguenze invalidanti e ad un efficace sistema di indennizzo. L’occasione del decreto sulla competitività può essere preziosa”.
Tra il 1999 e il 2004 a fronte di un aumento delle entrate contributive annuali dell'Inail di oltre 340 milioni di euro la spesa per le rendite degli invalidi permanenti è diminuita di oltre 220 milioni di euro.
L'allarme arriva dall'Anmil che denuncia come a causa della normativa del 2000 che ha introdotto il danno biologico siano aumentate le prestazioni per chi subisce i danni permanenti più gravi ma siano diminuite quelle erogate a chi subisce danni permanenti più lievi (che sono la grande maggioranza) con punte fino al 60% (caso riferito alla perdita del mignolo e all'inabilità del 12%).
Tra gli inabili "lievi" quelli che hanno subito il danno economico più pesante rispetto alla normativa ante 2000 sono quelli che hanno perso il mignolo (-9.198 euro per dieci anni di rendita successivamente ai quali andrebbe aggiunta la liquidazione in capitale pari al 60,72%), seguiti da coloro che hanno perso il pollice sinistro e il primo metacarpo (-1.425 euro pari al 34%).
Chi perde tutta le dita della mano destra riceve il 13% in meno di quanto avrebbe ricevuto se avesse subito il danno prima del 2000, mentre per ottenere vantaggi economici rispetto a quattro anni fa bisogna guardare ai danni più gravi come la perdita di entrambi gli occhi.
In questo caso si percepisce un indennizzo superiore del 25%.
“La conversione del Decreto Legge sulla competitività senza che siano introdotti miglioramenti non porterà maggiori tutele per le vittime sul lavoro e la riduzione degli incidenti sul lavoro”.
Questa la posizione che esprime l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro (ANMIL) di fronte al provvedimento in materia di competitività votato dal Senato “un provvedimento nel quale, dopo tante discussioni, non si fa alcun cenno alla sicurezza sul lavoro o alla tutela dei lavoratori infortunati”.
L’ANMIL sottolinea come le disponibilità di bilancio accumulate dall’INAIL,anche con la riduzione delle prestazioni, saranno destinate unicamente a coprire le spese di riduzione dei premi delle aziende. “A fronte di un fenomeno infortunistico che resta grave negli accadimenti, al di là del dibattito sui numeri e, soprattutto, nelle conseguenze lesive per i lavoratori che hanno diritto alla rimozione dei rischi, ma anche alla rimozione delle conseguenze invalidanti e ad un efficace sistema di indennizzo. L’occasione del decreto sulla competitività può essere preziosa”.
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