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USA: chat ed e-mail utilizzate come prove in un processo. E' violazione della privacy?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

20/01/2000

La difesa chiede che non siano ammesse come prove in quanto le registrazioni non sono avvenute con il consenso dell'imputato.

Legge obsoleta o violazione della privacy?
La questione e' stata sollevata negli States nel corso di un processo penale dove il giudice ha ammesso come prove alcune registrazioni delle chat e messaggi di posta elettronica.

Il procedimento in esame e' a carico di un uomo accusato di aver tentato di circuire una minorenne, conosciuta in rete.
La ragazza in realta' era un agente della polizia che ha registrato tutte le conversazioni ed i messaggi e-mail inviati.

La difesa richiede che le prove non entrino a far parte del procedimento in quanto violano il Washington Privacy Act che vieta la registrazione di qualsiasi comunicazione senza il consenso di tutti gli interlocutori.

Di parere diverso e' il giudice secondo il quale quella legge 'ormai datata' non comprende le comunicazioni elettroniche inoltre l'assenza di consenso alla registrazione non sussiste poiche' l'imputato era a conoscenza del fatto che i dati che transitano su un computer sono di fatto registrati dal computer stesso.
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