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Spamming e privacy

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

12/02/2001

Il Garante per la privacy si pronuncia in merito all'utilizzo della posta elettronica per l'invio di pubblicita' elettorale. Niente spamming, anche se gli indirizzi sono reperiti in rete.

L'Ufficio del Garante per la privacy, in vista delle prossime elezioni, ha affrontato con alcuni provvedimenti la questione riguardante l'utilizzo dei dati personali dei cittadini per la propaganda elettorale o per scopi politici.

Con un primo provvedimento, che sara' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l'Authority ha esonerato in via temporanea, fino al 30 giugno 2001, partiti e movimenti politici dal fornire l'informativa ai cittadini nel caso in cui a questi ultimi sia inviato generico materiale di propaganda, quale ad esempio depliant, manifestini, inviti.

Potranno usufruire dell'esonero ''partiti e movimenti politici, comitati promotori e sostenitori di liste e di candidati ed ogni altro soggetto che in occasione delle consultazioni elettorali della prossima primavera utilizzino - per esclusive finalità di comunicazione politica o di propaganda - dati personali provenienti da pubblici registri, elenchi atti o documenti conoscibili da chiunque.''

L'informativa anche se sintetica è, invece, indispensabile nel caso di informazione personalizzata, effettuata mediante invii di messaggi di posta elettronica o di lettere articolate.
E' sottolineato tuttavia che gli interessati hanno il diritto di farsi cancellare dall'archivio costituito presso il partito o il movimento politico.

Un secondo provvedimento riguarda invece la propaganda elettorale a mezzo Internet. I principi espressi, tuttavia, saranno applicabili alle comunicazioni elettroniche anche in ambiti diversi da quello della propaganda elettorale.

Questo provvedimento mette al bando lo spamming, cioe' l'invio generalizzato di e-mail; infatti precisa che chi utilizza a fini di comunicazione politica, senza il consenso degli interessati, indirizzi e-mail reperiti in rete viola la privacy.

Nel caso, ad esempio, di utilizzo degli indirizzi, scovati in Internet, di partecipanti a forum e newsgroup, la conoscenza degli indirizzi e-mail che si realizza in questi casi è legata alla finalità per cui essa avviene.

Non è quindi corretto raccogliere indirizzi e generalità che i singoli utenti lasciano in un newsgroup, forum solo per scopi di discussione su determinati temi ed utilizzarli per altri fini che non hanno nulla a che vedere, neanche indirettamente, con l'argomento per il quale l'utente partecipa ad una discussione più o meno pubblica.

Lo stesso discorso e' applicabile anche agli indirizzi di posta elettronica pubblicati su alcuni siti web per specifici fini di informazione aziendale, comunicazione commerciale o attività istituzionale ed associativa.

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