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Spamming e privacy
L'Ufficio del Garante per la privacy, in vista delle prossime elezioni, ha affrontato con alcuni provvedimenti la questione riguardante l'utilizzo dei dati personali dei cittadini per la propaganda elettorale o per scopi politici.
Con un primo provvedimento, che sara' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l'Authority ha esonerato in via temporanea, fino al 30 giugno 2001, partiti e movimenti politici dal fornire l'informativa ai cittadini nel caso in cui a questi ultimi sia inviato generico materiale di propaganda, quale ad esempio depliant, manifestini, inviti.
Potranno usufruire dell'esonero ''partiti e movimenti politici, comitati promotori e sostenitori di liste e di candidati ed ogni altro soggetto che in occasione delle consultazioni elettorali della prossima primavera utilizzino - per esclusive finalità di comunicazione politica o di propaganda - dati personali provenienti da pubblici registri, elenchi atti o documenti conoscibili da chiunque.''
L'informativa anche se sintetica è, invece, indispensabile nel caso di informazione personalizzata, effettuata mediante invii di messaggi di posta elettronica o di lettere articolate.
E' sottolineato tuttavia che gli interessati hanno il diritto di farsi cancellare dall'archivio costituito presso il partito o il movimento politico.
Un secondo provvedimento riguarda invece la propaganda elettorale a mezzo Internet. I principi espressi, tuttavia, saranno applicabili alle comunicazioni elettroniche anche in ambiti diversi da quello della propaganda elettorale.
Questo provvedimento mette al bando lo spamming, cioe' l'invio generalizzato di e-mail; infatti precisa che chi utilizza a fini di comunicazione politica, senza il consenso degli interessati, indirizzi e-mail reperiti in rete viola la privacy.
Nel caso, ad esempio, di utilizzo degli indirizzi, scovati in Internet, di partecipanti a forum e newsgroup, la conoscenza degli indirizzi e-mail che si realizza in questi casi è legata alla finalità per cui essa avviene.
Non è quindi corretto raccogliere indirizzi e generalità che i singoli utenti lasciano in un newsgroup, forum solo per scopi di discussione su determinati temi ed utilizzarli per altri fini che non hanno nulla a che vedere, neanche indirettamente, con l'argomento per il quale l'utente partecipa ad una discussione più o meno pubblica.
Lo stesso discorso e' applicabile anche agli indirizzi di posta elettronica pubblicati su alcuni siti web per specifici fini di informazione aziendale, comunicazione commerciale o attività istituzionale ed associativa.
Con un primo provvedimento, che sara' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l'Authority ha esonerato in via temporanea, fino al 30 giugno 2001, partiti e movimenti politici dal fornire l'informativa ai cittadini nel caso in cui a questi ultimi sia inviato generico materiale di propaganda, quale ad esempio depliant, manifestini, inviti.
Potranno usufruire dell'esonero ''partiti e movimenti politici, comitati promotori e sostenitori di liste e di candidati ed ogni altro soggetto che in occasione delle consultazioni elettorali della prossima primavera utilizzino - per esclusive finalità di comunicazione politica o di propaganda - dati personali provenienti da pubblici registri, elenchi atti o documenti conoscibili da chiunque.''
L'informativa anche se sintetica è, invece, indispensabile nel caso di informazione personalizzata, effettuata mediante invii di messaggi di posta elettronica o di lettere articolate.
E' sottolineato tuttavia che gli interessati hanno il diritto di farsi cancellare dall'archivio costituito presso il partito o il movimento politico.
Un secondo provvedimento riguarda invece la propaganda elettorale a mezzo Internet. I principi espressi, tuttavia, saranno applicabili alle comunicazioni elettroniche anche in ambiti diversi da quello della propaganda elettorale.
Questo provvedimento mette al bando lo spamming, cioe' l'invio generalizzato di e-mail; infatti precisa che chi utilizza a fini di comunicazione politica, senza il consenso degli interessati, indirizzi e-mail reperiti in rete viola la privacy.
Nel caso, ad esempio, di utilizzo degli indirizzi, scovati in Internet, di partecipanti a forum e newsgroup, la conoscenza degli indirizzi e-mail che si realizza in questi casi è legata alla finalità per cui essa avviene.
Non è quindi corretto raccogliere indirizzi e generalità che i singoli utenti lasciano in un newsgroup, forum solo per scopi di discussione su determinati temi ed utilizzarli per altri fini che non hanno nulla a che vedere, neanche indirettamente, con l'argomento per il quale l'utente partecipa ad una discussione più o meno pubblica.
Lo stesso discorso e' applicabile anche agli indirizzi di posta elettronica pubblicati su alcuni siti web per specifici fini di informazione aziendale, comunicazione commerciale o attività istituzionale ed associativa.
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