Schedature sui voli Italia-USA: un problema aperto

Scade domani il termine entro il quale Alitalia, come tutte le compagnie che volano da o verso gli USA, dovrebbe comunicare alle autorità statunitensi i dati, alcuni anche di natura sensibile, dei passeggeri diretti verso il Nord America.

La misura antiterrorismo adottata dagli USA, come abbiamo ricordato nei mesi scorsi, non è piaciuta agli Stati dell’UE, in quanto in contrasto con alcuni aspetti della direttiva europea sulla privacy (Direttiva 95/46).

Le Autorità per la protezione dei dati personali dell’UE hanno chiesto precise garanzie all’invio dei dati, ad esempio hanno richiesto che i dati raccolti fossero solo quelli indispensabili.
Molti Stati UE hanno “ceduto” alle richieste USA ed hanno approvato provvedimenti che consentono il trattamento dei dati dei passeggeri in volo da/verso gli USA per finalità di “interesse pubblico”. Non così in Italia.
Per i passeggeri Alitalia, negli aeroporti USA, si rischiano ritardi e disagi nelle operazioni di controllo dei passeggeri.

In riferimento alle notizie apparse sui quotidiani riguardo alla questione, con una dichiarazione Gaetano Rasi, componente del Garante, ha precisato che “l’Authority, nelle comunicazioni all’Alitalia, si è limitata, come suo preciso dovere istituzionale, a richiamare l’attenzione sull’applicazione di una legge, quella sulla privacy, voluta ed approvata dal Parlamento italiano e che rispecchia, peraltro, un quadro normativo sancito dalla direttiva “madre” europea 95/46 sulla riservatezza dei dati.”

“Il Garante – ha ricordato Rasi – è consapevole della assoluta necessità di assicurare una efficace lotta al terrorismo e salvaguardare la sicurezza nazionale ed internazionale, e si è impegnato anche in sede europea nella individuazione di soluzioni e garanzie che consentano di raggiungere questo obiettivo senza che vengano negati i diritti di libertà individuali”.