Quanti sono i lettori che ricordano che cosa è il registro delle opposizioni?
Quando nacque il registro delle opposizioni, molti cittadini pensarono che potesse essere un utile strumento per proteggersi dalle centinaia di telefonate di promozione pubblicitaria, che rappresentano una afflizione costante della vita quotidiana.
In realtà per diversi anni questo registro delle opposizioni, la cui gestione è stata affidata alla fondazione Ugo Bordoni, ha rappresentato più un elemento di aiuto alle organizzazioni, che effettuavano chiamate telefoniche pubblicitarie, piuttosto che un ostacolo.
Quando infatti era in vigore il precedente decreto legislativo sulla protezione dei dati personali, le sanzioni erano calcolate in modo tale che per un’azienda era assai più redditizio il violare il registro delle opposizioni, piuttosto che rispettarlo.
Mi spiego meglio: se un’azienda, violando il registro delle opposizioni ed effettuando 10.000 telefonate pubblicitarie, riesce a recuperare 500 o 600 contratti, a fronte dell’applicazione di una modesta sanzione, è evidente che non aveva alcun interesse a rispettare le disposizioni di legge.
La situazione è cambiata in maniera drammatica con l’entrata in vigore del nuovo regolamento generale per la protezione dei dati personali, perché in questo caso non esiste una sanzione standardizzata, ma l’importo della sanzione deve essere valutato sulla base di una istruttoria specifica, che prende in considerazione ben 11 parametri.
Tra questi parametri vi è anche il fatturato annuo dell’azienda coinvolta, o dell’azienda che trae beneficio dalla violazione del regolamento, portando la determinazione delle sanzioni ad importi tali, da scoraggiare certamente comportamenti sistematici di violazione del regolamento.
Oggi finalmente il registro delle opposizioni funziona in maniera abbastanza efficace e è stato recentemente potenziato, perché è adesso possibile inserire in tale registro anche il numero di cellulare.
In passato, molti utenti avevano perplessità notevoli, nell’inserire numero di cellulare, proprio per il timore che aziende, poco rispettose delle disposizioni legislative, se ne impadronissero, avviando campagne pubblicitarie mirate di tipo quasi persecutorio.
Il fatto che oggi vengano applicate sanzioni dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro (in un caso, 3 milioni di euro), a fronte di violazioni di questa natura, rappresenta indubbiamente un elemento dissuasivo estremamente efficace, rispetto alla situazione precedente.
Ecco il motivo per cui oggi ci possiamo permettere di raccomandare ai lettori di inserire i propri dati in questo registro delle opposizioni, nella ragionevole certezza che le violazioni potranno certamente avvenire, ma saranno represse con notevole incisività, da parte dell’autorità Garante.
Per offrire una aggiornata illustrazione di come funziona questo registro, mettiamo a disposizione un documento, pubblicato dall’autorità Garante, che illustra in ampio dettaglio questo strumento di tutela dei dati personali del cittadino, almeno a partire da oggi!
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Adalberto Biasiotti
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