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Privacy e rettifica dei dati personali
La legge sulla privacy è in grado di tutelare tutte le informazioni personali destinate ad essere diffuse, non soltanto i dati custoditi negli archivi.
E' quanto emerso dalla sentenza della Cassazione n.8889 del 30-5-2001/30-06-2001, che ha dato torto al Corriere della Sera in merito alla rettifica del nome, richiesto da una signora tramite il Garante, nel corso del 1999.
La donna aveva chiesto al Garante di intervenire sul Corriere della Sera, in seguito alla pubblicazione di alcuni articoli che avrebbero distorto la sua identità personale, poiché era stata citata la prima moglie con il cognome di suo marito.
Dal canto suo il quotidiano aveva fatto opposizione, sostenendo che la legge 675/96 dava ampio spazio ai giornalisti per l'esercizio del diritto di cronaca e che l'accaduto non rientrava nell'ambito d'azione del Garante.
La recente sentenza della Cassazione chiarisce definitivamente la questione.
La legge sulla privacy tutela anche il singolo dato personale, non solo le banche dati e gli archivi.
Le forme di rettifica, richieste in seguito all'applicazione della legge 675/96, però, non sono in conflitto con la libertà di stampa, perché l'art.25 garantisce il diritto di cronaca.
Ai fini della rettifica del nome, quindi, il codice civile e la legge sulla privacy sono tra loro alternativi, se si vuole chiedere il risarcimento dei danni è, però, necessario attivare le forme previste dal codice civile.
E' quanto emerso dalla sentenza della Cassazione n.8889 del 30-5-2001/30-06-2001, che ha dato torto al Corriere della Sera in merito alla rettifica del nome, richiesto da una signora tramite il Garante, nel corso del 1999.
La donna aveva chiesto al Garante di intervenire sul Corriere della Sera, in seguito alla pubblicazione di alcuni articoli che avrebbero distorto la sua identità personale, poiché era stata citata la prima moglie con il cognome di suo marito.
Dal canto suo il quotidiano aveva fatto opposizione, sostenendo che la legge 675/96 dava ampio spazio ai giornalisti per l'esercizio del diritto di cronaca e che l'accaduto non rientrava nell'ambito d'azione del Garante.
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La legge sulla privacy tutela anche il singolo dato personale, non solo le banche dati e gli archivi.
Le forme di rettifica, richieste in seguito all'applicazione della legge 675/96, però, non sono in conflitto con la libertà di stampa, perché l'art.25 garantisce il diritto di cronaca.
Ai fini della rettifica del nome, quindi, il codice civile e la legge sulla privacy sono tra loro alternativi, se si vuole chiedere il risarcimento dei danni è, però, necessario attivare le forme previste dal codice civile.
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