PRIVACY, QUESTA SCONOSCIUTA…
Imprese e privacy: molti sanno soltanto cos’è
Avvicinandosi la scadenza del 31 dicembre, termine per il raggiungimento dei nuovi requisiti minimi di sicurezza introdotti dal Dlg 196/2003, Apindustria ha valutato lo stato d’applicazione della normativa per identificare quali aspetti tecnici e formali dovranno essere raggiunti.
Attraverso un questionario rivolto ad un campione selezionato di aziende, emerge una certa "confusione" sul concetto di privacy. In generale, ben l’86% del campione dichiara di conoscere la normativa, ma sulle domande chiave che verificano l’attendibilità delle risposte, emerge una certa confusione su concetti fondamentali, come la definizione di dato sensibile o giudiziario (il 12% definisce sensibile un dato comune contenuto in una fattura, o 16% definisce giudiziario un dato comune presente in una distinta elettronica di pagamento). Il 90% dichiara di conoscere la figura del "titolare del trattamento", ma solo 86% lo identifica come una figura necessaria. La formazione, misura obbligatoria già all’atto dell’assunzione del dipendente, viene prevista nel 31% delle aziende intervistate.
Gli intervistati dichiarano che l’interpretazione e l’applicazione della normativa è affidata a: consulenti (32% identificati come commercialisti, consulenti del lavoro, consulenti della qualità, ecc..); aziende informatiche (12%); la stessa associazione Apindustria (19%). Nessuno degli intervistati cita studi legali o avvocati. Forte la componente del “fai da te” (34%).
Fonte: Giornale di Brescia
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