Privacy e Parrocchie

D'ora in poi archivi parrocchiali sotto chiave e accesso ai dati solo a particolari condizioni.
Un decreto della Conferenza Episcopale Italiana, approvato dalla Congregazione vaticana dei vescovi, tutela i dati personali raccolti in occasione di cresime, battesimi e matrimoni e che sono conservati nei registri parrocchiali.

I dati su supporto cartaceo dovranno essere conservati in armadi chiusi a chiave, quelli su supporto informatico dovranno invece essere protetti con ''una chiave informatica di accesso''.
I registri parrocchiali non potranno essere consultati senza il consenso degli interessati.
L'estrazione e la trasmissioni dei dati personali, avverra' solo dietro richiesta scritta e sotto la sorveglianza del sacerdote, che e' il responsabile degli archivi.
Il decreto prevede la consultazione dei registri per ragioni statistiche o di studio, in tali casi pero' nei dati prelevati devono essere eliminati i riferimenti nominativi alle persone.

Il decreto della Cei di fatto integra ed estende il canone 220 del Codice di diritto canonico che afferma il diritto di ciascuno alla buona fama e alla tutela della riservatezza nella vita privata.