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Privacy a rischio nel censimento linguistico in Alto Adige

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

04/10/2001

Il Garante sollecita l'adozione di nuove modalita' di raccolta e conservazione dei dati.

Le modalita' del censimento linguistico in programma in Alto Adige nel mese di ottobre, nell'ambito del censimento generale della popolazione, non sono compatibili con la legge vigente in materia di privacy.

E' quanto si evince da un comunicato stampa diffuso dall'Autorita' garante per la protezione dei dati personali che, per la seconda volta dall'inizio dell'anno, si e' pronunciata sulla questione.

Le attuali modalita' di raccolta prevedono che i cittadini della provincia di Bolzano, compresi i minori a partire dai 14 anni, rilascino la dichiarazione di appartenenza linguistica.
Queste dichiarazioni sono consegnate e conservate in busta chiusa presso i locali uffici giudiziari e, a richiesta dell'interessato vengono rilasciate copie da presentare in determinate occasioni, quali ad esempio la partecipazione a concorsi pubblici, candidature alle elezioni, rapporti con le forze di polizia .

Secondo il Garante ''la raccolta sistematica delle dichiarazioni di appartenenza linguistica di tutti i cittadini, a fronte di un utilizzo dei dati che si rivela spesso solo occasionale ed eventuale, si pone in contrasto con i principi della legge e della direttiva europea sulla privacy e della convenzione-quadro per la tutela delle minoranze nazionali".

In un provvedimento adottato nel febbraio scorso, il Garante aveva rilevato come, pur in presenza di una compatibilità di fondo della vigente normativa, fosse auspicabile da parte del legislatore una generale riconsiderazione del bilanciamento tra le norme sul censimento linguistico e il diritto alla riservatezza.
Le informazioni raccolte in tale occasione, infatti , hanno carattere sensibile (trattandosi di dati personali che possono essere assimilati alla tipologia dell'"origine etnica") e, secondo la direttiva europea sulla privacy, non dovrebbero essere di regola raccolte.

Nel nuovo provvedimento l'Autorità ha sottolineato come il quadro normativo internazionale, comunitario e nazionale di riferimento sia cambiato rispetto al periodo nel quale è stato varato l'attuale meccanismo di raccolta ed utilizzazione delle informazioni sull'appartenenza linguistica.

La raccolta sistematica delle dichiarazioni di appartenenza linguistica, cosi' come ad oggi realizzata, non rispetta i principi di pertinenza e non eccedenza sanciti dalla normativa sulla privacy.

Le informazioni sono raccolte e conservate per tutelare alcune minoranze linguistiche e, ad esempio, per evitare che tra un censimento e l'altro, gli interessati forniscano dichiarazioni di appartenenza ad un gruppo piuttosto che ad un altro per motivi di convenienza,.

Tuttavia, secondo il Garante, la gestione e la conservazione di un così alto numero di dati sensibili è potenzialmente lesivo del diritto alla riservatezza dei dichiaranti e comunque sproporzionato rispetto agli scopi perseguiti.

Tra le soluzioni prospettate dal Garante vi sono, ad esempio, l'introduzione di un sistema di dichiarazioni ad hoc o di autocertificazione oppure, in considerazione dell'imminente censimento di ottobre, la conservazione direttamente da parte dell'interessato del modulo di dichiarazione dell'appartenenza linguistica.

Il Garante ha fornito ulteriori indicazioni perché la raccolta dei dati avvenga con modalità che rispettino maggiormente la privacy degli interessati (riduzione dell'ambito di diffusione dei dati, obbligo di presentazione delle dichiarazione solo da parte degli idonei ad un concorso, sostituzione del riferimento alla madre lingua con il riferimento alla lingua prescelta etc.).

L'Autorita' ha infine segnalato al Governo, e alle altre istituzioni interessate, la necessità di giungere nel breve termine ad una soluzione che adegui, a livello normativo, il sistema della raccolta e del successivo utilizzo dei dati al rispetto della privacy dei cittadini della provincia di Bolzano.



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