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PMI e protezione dei dati: dibattito ancora aperto
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"Se si vogliono aiutare le aziende ad adempiere a tutte le richieste di legge, aggiunge Tagliapietra, si possono mettere in campo numerose iniziative. Per esempio, si potrebbero creare consorzi di aziende ed esperti del settore che operativamente supportino le aziende. Potrebbero anche essere varate misure di sostegno economico delle spese sostenute dalle PMI per assolvere ai suddetti adempimenti. […]
Si è parlato di snellimento burocratico e di adempimenti gravosi, ma occorre soffermarsi sul fatto che quelle che sembrano inutili elucubrazioni di qualche tecnocrate, possono diventare un momento di crescita per l'intero sistema paese.”
"Se si vogliono aiutare le aziende ad adempiere a tutte le richieste di legge, aggiunge Tagliapietra, si possono mettere in campo numerose iniziative. Per esempio, si potrebbero creare consorzi di aziende ed esperti del settore che operativamente supportino le aziende. Potrebbero anche essere varate misure di sostegno economico delle spese sostenute dalle PMI per assolvere ai suddetti adempimenti. […]Si è parlato di snellimento burocratico e di adempimenti gravosi, ma occorre soffermarsi sul fatto che quelle che sembrano inutili elucubrazioni di qualche tecnocrate, possono diventare un momento di crescita per l'intero sistema paese.”Trovare soluzioni per aiutare le piccole e medie aziende (PMI) ad adempiere gli obblighi in materia di privacy. Secondo il Clusit (Associazione Italiana per la sicurezza informatica) è questo il percorso che dovrebbe essere intrapreso affinché gli adempimenti in materia di privacy a carico delle PMI risultino meno gravosi.
L’associazione riporta l’attenzione sulle disposizioni inserite nella “Lenzuolata Bersani”, all’esame del Senato, che dovrebbero esonerare le imprese sotto i 15 addetti dall'osservanza delle misure minime di sicurezza per il trattamento dei dati (art. 33-35 della legge 196/03).
Il Clusit si augura che nella discussione nella commissione del Senato vengano cancellati tali esoneri, in quanto “se non si favorisce una cultura della sicurezza informatica - ha affermato Gigi Tagliapietra, Presidente del CLUSIT - l'Italia sarà esposta a gravissimi rischi di attacco da parte delle nuove forme di criminalità in rete.”
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Esonerare le PMI dall’applicazione delle misure minime di sicurezza avrebbe, quindi, gravi ripercussioni anche sulla sicurezza “globale”. I sistemi non adeguatamente protetti potrebbero divenire facili bersagli per attacchi informatici e divenire loro stessi veicoli di “infezione”.
"Se si vogliono aiutare le aziende ad adempiere a tutte le richieste di legge, aggiunge Tagliapietra, si possono mettere in campo numerose iniziative. Per esempio, si potrebbero creare consorzi di aziende ed esperti del settore che operativamente supportino le aziende. Potrebbero anche essere varate misure di sostegno economico delle spese sostenute dalle PMI per assolvere ai suddetti adempimenti. […]
Si è parlato di snellimento burocratico e di adempimenti gravosi, ma occorre soffermarsi sul fatto che quelle che sembrano inutili elucubrazioni di qualche tecnocrate, possono diventare un momento di crescita per l'intero sistema paese.”
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