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Perizie mediche e comunicazione dei dati sanitari
Dovrà pagare oltre 500 euro una società di assicurazione multata dal Garante per la privacy per aver violato le disposizioni stabilite dalla legge 675/96.
L’assicurazione è stata “multata” per aver consegnato direttamente ad un suo assistito, che ne aveva fatto richiesta, copia di una perizia medica senza rispettare la disposizione che prevede la comunicazione di dati sanitari solo tramite il medico di fiducia dell’interessato o designato da chi detiene ed usa i dati, cioè da quello che la legge chiama “il titolare del trattamento”.
Il caso è stato illustrato nella newsletter settimanale dell’Autorità.
L’assicurato era ricorso al Garante dopo aver chiesto invano alla società l’accesso ai suoi dati personali contenuti nella perizia medico legale redatta dal medico di fiducia dell’assicurazione.
Dopo l’intervento del Garante, la società si dichiarava disponibile a soddisfare le richieste del suo assicurato e gli inviava copia della relazione di accertamento medico legale, con la descrizione delle circostanze del fatto, l’elenco della documentazione sanitaria, il referto di visita medica ed parere medico legale.
La comunicazione dei dati tuttavia non è avvenuta secondo le modalità previste della legge 675/96, in quanto è stata fatta direttamente all’interessato e non invece avvalendosi di un medico designato.
L’Autorità ha contestato alla società la violazione amministrativa stabilita in 516,46 euro.
L’assicurazione potrà provvedere al pagamento in misura minima pari a 516, 456 €, entro 60 giorni dalla contestazione della notifica o a far pervenire entro i primi trenta giorni memorie difensive.
L’assicurazione è stata “multata” per aver consegnato direttamente ad un suo assistito, che ne aveva fatto richiesta, copia di una perizia medica senza rispettare la disposizione che prevede la comunicazione di dati sanitari solo tramite il medico di fiducia dell’interessato o designato da chi detiene ed usa i dati, cioè da quello che la legge chiama “il titolare del trattamento”.
Il caso è stato illustrato nella newsletter settimanale dell’Autorità.
L’assicurato era ricorso al Garante dopo aver chiesto invano alla società l’accesso ai suoi dati personali contenuti nella perizia medico legale redatta dal medico di fiducia dell’assicurazione.
Dopo l’intervento del Garante, la società si dichiarava disponibile a soddisfare le richieste del suo assicurato e gli inviava copia della relazione di accertamento medico legale, con la descrizione delle circostanze del fatto, l’elenco della documentazione sanitaria, il referto di visita medica ed parere medico legale.
La comunicazione dei dati tuttavia non è avvenuta secondo le modalità previste della legge 675/96, in quanto è stata fatta direttamente all’interessato e non invece avvalendosi di un medico designato.
L’Autorità ha contestato alla società la violazione amministrativa stabilita in 516,46 euro.
L’assicurazione potrà provvedere al pagamento in misura minima pari a 516, 456 €, entro 60 giorni dalla contestazione della notifica o a far pervenire entro i primi trenta giorni memorie difensive.
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