
Indicazioni su possibili aggiornamenti del regolamento generale europeo

La commissione europea ha indirizzato al parlamento europeo e al consiglio d’Europa un rapporto afferente alle modalità di applicazione del regolamento generale europeo, a fine 2024. Il comitato europeo per la protezione dei dati ha preso buona nota di questo rapporto e ha offerto indicazioni che possano portare ad un sempre più efficiente ed efficace utilizzo di questo regolamento, che aiuta gli interessati ad avere un maggior controllo sui propri dati, fornendo un quadro di riferimento garantistico, a fronte della transizione digitale dell’Europa ed a fronte dell’elaborazione di normative internazionali sulla protezione dei dati.
Un punto importante, che viene preso in considerazione in questo documento, riguarda il fatto che bisogna migliorare sempre di più la cooperazione e l’armonizzazione degli interventi delle autorità garanti nazionali e di altre autorità, comunque coinvolte nella protezione e nel trattamento dei dati.
Ad esempio, il comitato europeo raccomanda che venga meglio analizzata la connessione esistente fra la legge sull’intelligenza artificiale, pubblicata dall’Europa, e le disposizioni della legge sui servizi digitali.
![]() | Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
A questo proposito, il comitato ha già cominciato a lavorare ad una serie di linee guida, che potranno essere messe a punto in accordo con la commissione o con altre autorità coinvolte, per garantire che l’interfaccia fra i mercati digitali ed il regolamento europeo sia soddisfacente per entrambi i punti di vista.
Come accennato in precedenza, il rapporto fra le varie autorità nazionali deve garantire un approccio armonizzato e coerente, anche perché negli ultimi tempi sempre più spesso i trattamenti a livello nazionale hanno notevoli risvolti anche a livello europeo.
D’altro canto, ormai l’Europa è una sola ed è quindi opportuno che le autorità garanti si comportino come una, se non sola, armonizzata autorità.
Un’area che viene presa in considerazione riguarda la cooperazione con i paesi terzi, dove spesso vengono effettuati trattamenti di dati, per ordine e conto di titolari con sede in Europa. Questa situazione è regolamentata dalla stipula di appositi contratti, ma sembra che la possibilità di garantire il pieno rispetto di questi contratti, punendo ogni violazione, non sia ancora soddisfacente.
Infine, il comitato europeo ricorda alla commissione che occorre approfondire un’area di debolezza, nel trattamento di dati personali, legata al fatto che il livello di indipendenza e autonomia delle autorità garanti nazionali sembra ancora mostrare notevoli differenze.
Adalberto Biasiotti

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