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In arrivo intesa USA e UE sulla protezione dei dati personali
Le trattative tra USA e UE, riguardo alla protezione dei dati personali, si protraggono ormai da un anno e mezzo, cioe' da quando i governi della UE hanno approvato una direttiva sulla tutela dei dati personali (N.95/46 del 1998), che prevede, tra l'altro, il divieto di trasferire informazioni sui dati personali di cittadini europei in Paesi che non offrano sufficienti garanzie di tutela della privacy.
Affinche' non fosse bloccata l'esportazione di dati verso gli USA, la cui legislazione garantisce un livello di protezione dei dati inferiore rispetto a quello della direttiva UE, gli USA avevano proposto un codice di autoregolamentazione delle aziende detto ''safe habour''.
Questa soluzione non fu ritenuta adeguata dall'UE.
Dopo un periodo di interruzione delle trattative, ora il dialogo e' ripreso e, a quanto affermano il sottosegretario al commercio americano ed il direttore generale al Mercato interno della UE, l'intesa dovrebbe essere definita per la fine di marzo.
La tutela dei dati dovrebbe essere sempre basata sull'autoregolamentazione, ma in molti casi la protezione sara' garantita da contratti firmati dalle parti.
Inoltre vi sara' una rete autonoma di organismi di autoregolamentazione, che a loro volta saranno controllati dalla ''Federal trade commission''.
Il Garante della privacy italiano, parlando a nome degli altri colleghi europei, si e' dimostrato scettico ed ha messo in guardia contro un accordo che non fornisca garanzie sufficienti per i cittadini europei, ritenendo che il sistema di autoregolamentazione, rinnovabile dalle aziende di anno in anno, non offrirebbe garanzie adeguate per il lungo-medio periodo.
Affinche' non fosse bloccata l'esportazione di dati verso gli USA, la cui legislazione garantisce un livello di protezione dei dati inferiore rispetto a quello della direttiva UE, gli USA avevano proposto un codice di autoregolamentazione delle aziende detto ''safe habour''.
Questa soluzione non fu ritenuta adeguata dall'UE.
Dopo un periodo di interruzione delle trattative, ora il dialogo e' ripreso e, a quanto affermano il sottosegretario al commercio americano ed il direttore generale al Mercato interno della UE, l'intesa dovrebbe essere definita per la fine di marzo.
La tutela dei dati dovrebbe essere sempre basata sull'autoregolamentazione, ma in molti casi la protezione sara' garantita da contratti firmati dalle parti.
Inoltre vi sara' una rete autonoma di organismi di autoregolamentazione, che a loro volta saranno controllati dalla ''Federal trade commission''.
Il Garante della privacy italiano, parlando a nome degli altri colleghi europei, si e' dimostrato scettico ed ha messo in guardia contro un accordo che non fornisca garanzie sufficienti per i cittadini europei, ritenendo che il sistema di autoregolamentazione, rinnovabile dalle aziende di anno in anno, non offrirebbe garanzie adeguate per il lungo-medio periodo.
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