Il rapporto annuale del supervisore europeo della protezione dei dati
In allegato a questa notizia offriamo il rapporto annuale 2020, che traccia una accurata panoramica delle attività svolte dal supervisore europeo, che si è trovata ad operare in un contesto reso oltremodo difficoltoso di fenomeni di pandemia.
Wojciech Wiewiórowski, nel suo ruolo di supervisore europeo, ha fatto presente come questo rapporto sia una testimonianza non solo dell’impegno di tutti coloro che, a livello europeo, sono coinvolti nella protezione dei dati personali, ma anche serve come linea guida per illustrare alcune modalità con cui sono stati fronteggiati i fenomeni di pandemia.
Al proposito, il supervisore europeo ha attivato una squadra specializzata, al proprio interno, proprio per affrontare i problemi legati alla COVID 19. Di questa squadra facevano parte rappresentanti di tutte le unità e settori del supervisore, in modo da coordinarsi e assumere iniziative proattive, afferenti alla gestione del delicato rapporto tra protezione dei dati e pandemia.
In particolare, questo gruppo di lavoro ha caldamente suggerito di affrontare in modo unitario, a livello europeo, i problemi legati alla pandemia, soprattutto mettendo a punto applicativi di tracciamento, completamente compatibili a livello europeo.
Anche se molte attività sono state svolte a distanza, il supervisore europeo è riuscito a mantenere un’attenta vigilanza sulle attività delle agenzie europee che trattano dati personali. Ad esempio, è stata portata a termine una indagine sull’uso del cloud e dei servizi relativi, da parte delle agenzie europee, nonché una analisi delle modalità di trattamento di grandi quantità dei dati, affidati alle cure di Europol. Sono stati effettuati numerosi audit a distanza, superando addirittura il numero di audit effettuati negli anni precedenti.
Un argomento che ha tratto in particolare l’attenzione del supervisore europeo è l’impegno a garantire che le agenzie europee rispettino puntualmente l’ormai famoso giudizio della corte di giustizia, chiamato Schrems II. Al proposito, è stato pubblicato proprio uno specifico documento con preziose indicazioni, che potrebbero essere preziose anche per tutti i titolari del trattamento dei paesi europei, non necessariamente ricadenti nell’ambito di vigilanza del supervisore europeo.
Il supervisore ha anche pubblicato un gran numero di opinioni e commenti ad attività legislative, al servizio della commissione europea, del consiglio e del parlamento europeo. In particolare, sono risultate particolarmente preziose le osservazioni afferenti agli sviluppi tecnologici, come ad esempio l’intelligenza artificiale, le deroghe temporanee al quadro di riferimento della privacy e alla gestione di dati afferenti alla salute.
Sempre stretto è il collegamento con il comitato europeo per la protezione dei dati, tanto è vero che è stata proposta la creazione di una squadra di esperti, appartenenti ad entrambe le entità, per coordinare al meglio le attività a livello europeo con le attività a livello nazionale.
Ricordo ai lettori che questa istituzione, che era nata ben prima dell’attuale comitato europeo per la protezione dei dati, è governata dal regolamento europeo 2018/1725, che riprende in molti aspetti, pur con le appropriate puntualizzazioni, le indicazioni del regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
Di questa istituzione europea è stato presidente, per molti anni, il già segretario generale dell’autorità Garante italiana, Giovanni Buttarelli, che ci ha lasciato tempo addietro, lasciando un profondo vuoto nelle competenze in materia di protezione dei dati personali, acquisite a livello italiano e successivamente trasferite a livello europeo.
Vedi allegato rapporto (PDF)
Adalberto Biasiotti
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Rispondi Autore: Giovanni Piombo - likes: 0 | 05/05/2021 (10:06:49) |
Positivo: Per la chiara esposizione e la documentazione all. Per quest'ultima (Il rapporto annuale del supervisore europeo della protezione dei dati), a causa della mia scarsa conoscenza della lingua inglese, spesso devo limitarmi a scorrere i soli capoversi. Non immagino possibili traduzioni in lingua italiana ... |