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I cittadini europei chiamati ad esprimersi sulla privacy: opinioni e suggerimenti
Quali difficoltà si riscontrano sul territorio dell'UE nell'applicazione della direttiva in materia di protezione dei dati personali?
Con un questionario la Commisione Europea chiederà ai cittadini e alle imprese europee di esprimere il proprio parere su come sta funzionando la direttiva europea sulla privacy, recepita in Italia attraverso la legge 675/96, ed di proporre suggerimenti per superare i problemi e le difficoltà applicative di questa direttiva.
La consultazione pubblica sull'attuazione della direttiva europea in materia di protezione dati avrà inizio a partire dal prossimo 17 giugno.
In questa data i questionari, rivolti ai cittadini ed alle imprese, saranno disponibili on-line, sul sito della Commissione europea, sezione ''La vostra voce in Europa'', nella rubrica ''Protezione dei dati''.
I questionari saranno raggiungibili anche dal sito del Garante italiano per la privacy.
I risultati di questa consultazione pubblica, che avrà termine dopo circa tre mesi, saranno presentati in occasione di una conferenza, che si svolgerà a Bruxelles l'autunno prossimo, il cui scopo è quello di preparare il terreno per la Relazione che la Commissione europea deve predisporre entro la fine del 2002 in merito allo stato di attuazione della direttiva.
Le opinioni dei cittadini e delle aziende europee in materia di privacy offriranno spunti di riflessione anche alle autorità nazionali di protezione dei dati.
Allo stesso tempo, la consultazione permetterà di individuare i settori nei quali l'applicazione della direttiva è risultata particolarmente problematica e di raccogliere i suggerimenti di tutti i soggetti interessati in modo da elaborare un programma di interventi a livello comunitario.
Fra i punti di maggiore rilevanza per l'attività dei Garanti europei vanno ricordati, in particolare, l'applicazione della direttiva nel contesto dei rapporti di lavoro, l'attività di sensibilizzazione svolta rispetto ai diritti riconosciuti agli interessati (in particolare, diritto di opposizione a trattamenti per fini di marketing diretto), l'impiego di tecnologie pro-privacy (PET, privacy enhancing technologies), la possibile semplificazione delle disposizioni relative alla notificazione dei trattamenti, il controllo preliminare su trattamenti di particolare ''pericolosità'' in termini di protezione dei dati, i poteri sanzionatori in caso di violazioni, il controllo sui trasferimenti di dati verso Paesi terzi, l'approvazione di codici di condotta elaborati da associazioni di categoria.
Con un questionario la Commisione Europea chiederà ai cittadini e alle imprese europee di esprimere il proprio parere su come sta funzionando la direttiva europea sulla privacy, recepita in Italia attraverso la legge 675/96, ed di proporre suggerimenti per superare i problemi e le difficoltà applicative di questa direttiva.
La consultazione pubblica sull'attuazione della direttiva europea in materia di protezione dati avrà inizio a partire dal prossimo 17 giugno.
In questa data i questionari, rivolti ai cittadini ed alle imprese, saranno disponibili on-line, sul sito della Commissione europea, sezione ''La vostra voce in Europa'', nella rubrica ''Protezione dei dati''.
I questionari saranno raggiungibili anche dal sito del Garante italiano per la privacy.
I risultati di questa consultazione pubblica, che avrà termine dopo circa tre mesi, saranno presentati in occasione di una conferenza, che si svolgerà a Bruxelles l'autunno prossimo, il cui scopo è quello di preparare il terreno per la Relazione che la Commissione europea deve predisporre entro la fine del 2002 in merito allo stato di attuazione della direttiva.
Le opinioni dei cittadini e delle aziende europee in materia di privacy offriranno spunti di riflessione anche alle autorità nazionali di protezione dei dati.
Allo stesso tempo, la consultazione permetterà di individuare i settori nei quali l'applicazione della direttiva è risultata particolarmente problematica e di raccogliere i suggerimenti di tutti i soggetti interessati in modo da elaborare un programma di interventi a livello comunitario.
Fra i punti di maggiore rilevanza per l'attività dei Garanti europei vanno ricordati, in particolare, l'applicazione della direttiva nel contesto dei rapporti di lavoro, l'attività di sensibilizzazione svolta rispetto ai diritti riconosciuti agli interessati (in particolare, diritto di opposizione a trattamenti per fini di marketing diretto), l'impiego di tecnologie pro-privacy (PET, privacy enhancing technologies), la possibile semplificazione delle disposizioni relative alla notificazione dei trattamenti, il controllo preliminare su trattamenti di particolare ''pericolosità'' in termini di protezione dei dati, i poteri sanzionatori in caso di violazioni, il controllo sui trasferimenti di dati verso Paesi terzi, l'approvazione di codici di condotta elaborati da associazioni di categoria.
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