E-mail indesiderate: un costo per tutti gli utenti della rete

E-mail pubblicitarie che promettono, a grandi lettere, guadagni facili e offerte strabilianti spesso riempiono le caselle di posta elettronica degli utenti della rete.

E' il cosiddetto ''spam'', cioe' la diffusione indiscriminata di messaggi pubblicitari mediante la posta elettronica, un fenomeno che negli ultimi anni ha subito un forte incremento.
Secondo le stime di uno dei piu' grossi provider a livello mondiale, Earthlink, il 15% delle e-mail inviate sono spam.

Riguardo alla frequenza con la quale gli utenti ricevono e-mail a carattere esclusivamente pubblicitario, una ricerca effettuata nel 1999 a livello mondiale da Gartner Group, aveva evidenziato che il 64% dei nuovi utenti riceveva spam almeno una volta a settimana; una percentuale che saliva al 91% nel caso di utenti che mantengano lo stesso indirizzo per 3 anni.

Questo e' dovuto anche alle risorse tecnologiche ora a disposizione delle societa' di marketing che sono in grado di inviare in un giorno anche mezzo miliardo di e-mail personalizzate.

Secondo uno studio, commissionato dalla Unione europea, il costo annuo di tali rallentamenti e' quantificabile in 10 miliardi di euro (circa 20 mila miliardi di lire).
Gli ''ingorghi'' della rete, lo sforzo compiuto nell'invio di milioni di e-mail di questo tipo, andrebbero cosi' a scapito di tutti gli utenti.