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Dopo i cookie arriva il ''web bug''. E la privacy?
Il pretesto e' quello di facilitare l'utente inviandogli proposte di acquisto ''personalizzate'', ma in realta' attraverso i cookie, file lasciati dai gestori dei siti sul PC degli utenti per monitorarne i percorsi, e' possibile creare un profilo del navigatore, a sua insaputa.Il pericolo paventato da associazioni per la tutela della privacy ed in difesa dei consumatori e' la creazione di un database della navigazione dove ogni utente sia ''ricostruito'' attraverso l'analisi dei siti visitati, del tempo trascorso nei siti, dai banner cliccati.Ora un nuovo strumento per la raccolta di dati sta facendo il suo ingresso in alcuni siti. Si tratta del web bug.La notizia e' stata pubblicata nella mailing list Politech.L'articolo afferma che su siti porno e su molte pagine web dedicate a problemi di salute, il network pubblicitario di Doubleclick inserisce nel codice delle pagine un link a una ''finta'' immagine, ad esempio:IMGSRC="http://ad.doubleclick.net/activity;src=104085;type=views;cat=ifdpge;ord= 00509100200118?"WIDTH=1 HEIGHT=1 BORDER=0Il codice e' simile a quello di una immagine o di un banner pubblicitario, ma esso risulta invisibile, rimandando ad una immagine di 1 X 1 pixel senza bordo.In realta' questo metodo consentirebbe di registrare informazioni riguardo all'utente.
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