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Censimento e privacy
L'Istat e il Commissariato di Governo della Regione Friuli Venezia Giulia hanno sottoposto nei giorni scorsi al Garante alcune problematiche riguardanti la tutela della minoranza italiana di lingua slovena nel contesto del censimento generale.
L'obiettivo era consentire alla minoranza di rispondere al questionario in lingua madre.
L'Istat, infatti, non aveva tenuto conto del fatto che la compilazione del questionario avrebbe portato alla raccolta di dati sensibili (in grado di rilevare l'origine etnica di chi effettua la compilazione del questionario), che devono essere sottoposti alle disposizioni della normativa 675/96.
Anche la legge 38/2001, recentemente entrata in vigore per la tutela della minoranza slovena, ma non ancora operativa, potrebbe essere chiamata in causa a questo proposito, si è, quindi, resa necessaria una verifica in merito agli interventi normativi necessari.
Nella newsletter numero 22 l'Autorità Garante ha specificato che la correttezza della distribuzione di questionari in sloveno non deve essere sostenuta sulla base di un rapporto tra la normativa 675/96 e la legge 38/2001, indicata come speciale, ma deriva semplicemente dal rispetto delle regole e procedure che disciplinano le rilevazioni statistiche anche in tema di privacy.
Secondo il Garante non vi sarebbe incompatibilità tra l'introduzione di questionari in lingua slovena e la normativa sulla privacy, a patto che siano rispettate le modalità stabilite per i trattamenti statistici.
Il Garante ha, poi, sottolineato, l'urgenza di un'integrazione del Programma statistico nazionale.
L'obiettivo era consentire alla minoranza di rispondere al questionario in lingua madre.
L'Istat, infatti, non aveva tenuto conto del fatto che la compilazione del questionario avrebbe portato alla raccolta di dati sensibili (in grado di rilevare l'origine etnica di chi effettua la compilazione del questionario), che devono essere sottoposti alle disposizioni della normativa 675/96.
Anche la legge 38/2001, recentemente entrata in vigore per la tutela della minoranza slovena, ma non ancora operativa, potrebbe essere chiamata in causa a questo proposito, si è, quindi, resa necessaria una verifica in merito agli interventi normativi necessari.
Nella newsletter numero 22 l'Autorità Garante ha specificato che la correttezza della distribuzione di questionari in sloveno non deve essere sostenuta sulla base di un rapporto tra la normativa 675/96 e la legge 38/2001, indicata come speciale, ma deriva semplicemente dal rispetto delle regole e procedure che disciplinano le rilevazioni statistiche anche in tema di privacy.
Secondo il Garante non vi sarebbe incompatibilità tra l'introduzione di questionari in lingua slovena e la normativa sulla privacy, a patto che siano rispettate le modalità stabilite per i trattamenti statistici.
Il Garante ha, poi, sottolineato, l'urgenza di un'integrazione del Programma statistico nazionale.
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