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Carta di identita' elettronica e sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

22/04/2004

Presentati dal ministero dell’Interno i dati relativi alla fase di sperimentazione del documento elettronico.

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La sicurezza della gestione dei dati nell’ambito dell’utilizzo della Carta di Identità Elettronica (CIE) è uno degli aspetti principali presi in esame in occasione del Convegno internazionale “L’esperienza della Carta d’Identità Elettronica in Italia”, organizzato a Roma da Ministero dell’Interno, Anci, Università di Roma Tor Vergata, Elanet (CEMR).
L’evento, al quale hanno preso parte anche 30 funzionari europei, ha illustrato i risultati ad oggi raggiunti durante la sperimentazione della CIE in 56 Comuni.

La nuova carta di identità è pensata non solo come documento di identità, ma anche come “carta dei servizi”, contenente, quindi, in un microchip una serie di delicate informazioni personali che devono essere protette da eventuali utilizzi non autorizzati o da manomissioni.

La sperimentazione prevede la produzione di 1,5 milioni di carte d’identità elettroniche, 600.000 delle quali sono state già distribuite nei Comuni sperimentatori.
A oggi sono state realizzate l’infrastruttura sicura e certificata di accesso ai servizi anagrafici e demografici e di convalida dei dati anagrafici in oltre 7500 Comuni ed è stata resa disponibile una vasta gamma di servizi al cittadino.
Complessivamente sono stati implementati nei Comuni sperimentatori 272 servizi, tra i quali l’accesso ai servizi demografici (in 28 Comuni) e tributari (in 21 Comuni), il pagamento elettronico di imposte, contravvenzioni e tributi (in 22 Comuni), lo Sportello Telematico Municipale (in 14 Comuni), l’Autocertificazione Assistita (in 18 Comuni), i sondaggi online (in 16 Comuni), l’Anagrafe online (in 13 Comuni), il controllo dello stato di avanzamento delle pratiche (in 11 Comuni) e i servizi di autorizzazione e concessione ( in 9 Comuni).

“Nel nuovo documento d’identità – ha dichiarato il Prefetto Mario Ciclosi, Direttore Centrale per i Servizi demografici del Ministero dell’Interno - i dati anagrafici, biometrici e la firma digitale utilizzabili per l’erogazione dei servizi in rete sono conservati esclusivamente nel microchip della carta e consentono anche il riconoscimento del titolare agli organi preposti in conformità alla normativa vigente. L’utilizzazione dei dati personali e biometrici, infatti, è possibile unicamente con il consenso del titolare della CIE espresso con la digitalizzazione del proprio PIN”.

“L’architettura di sistema della CIE – ha spiegato il Professor Maurizio Talamo, dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha progettato e sviluppato con il contributo tecnico e scientifico della Polizia di Stato l’infrastruttura del sistema di accesso e uso della Carta d’Identità Elettronica – si basa su un’infrastruttura informatica capace di controllare e certificare lo scambio sicuro di informazioni tra le diverse organizzazioni, lasciando loro la proprietà dei dati e consentendo a ogni Ente coinvolto la visibilità e il pieno controllo delle informazioni di propria pertinenza”.
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