Braccialetto a prova di...privacy

In seguito all'approvazione in via definitiva della norma che introduce il braccialetto elettronico per i detenuti, come pena alternativa al carcere, il Garante per la privacy ha inviato al ministero dell'Interno alcune indicazioni sul trattamento dei dati riguardanti i movimenti delle persone che lo indosseranno.

Stefano Rodota', presidente dell'Authority, ha precisato che questo strumento deve essere utilizzato solo ''dietro consenso dell'interessato e in modo da non contrastare con il principio della dignita' della persona.''

Il trattamento dei dati deve assicurare sicurezza, riservatezza e temporaneita'.
A tale proposito l'Authority ha proposto che i dati, eccetto in speciali circostanze, siano conservati non piu' di un mese.