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Banche dati e aggiornamento informazioni
L'Autorità Garante per la Privacy ha affrontato il caso di un cittadino al quale era stato rifiutato un finanziamento perché risultava erroneamente inadempiente in una centrale rischi privata.
Le ''centrali rischi'', che sono istituite dai privati per tutelare il credito e il risparmio e verificano la solvibilità di coloro che chiedono finanziamenti, devono cancellare tempestivamente i dati erronei di cui vengono a conoscenza.
Questo è quanto ribadito dal Garante per la privacy al quale si è dovuto rivolgere un cittadino che era stato segnalato in una centrale rischi privata perché risultavano non pagate alcune rate relative a un mutuo ipotecario stipulato con un istituto bancario.
In realtà il cittadino aveva effettuato i pagamenti alla scadenza, ma risultava inadempiente a causa di un ritardo con cui un altro istituto di credito (la banca presso cui il cittadino era correntista) aveva eseguito gli ordini di bonifico ricevuti.
Per fare chiarezza sul caso è stato necessario il sollecito alla centrale rischi da parte del Garante in merito alla cancellazione del dato di inadempienza e la richiesta diretta di chiarimenti da parte del cittadino all'istituto di credito che aveva erogato il mutuo.
Le spese di questo procedimento sono, poi, state addebitate alla società che ha conservato erroneamente i dati relativi ai pagamenti ritardati.
Il testo completo della newsletter settimanale del Garante per la protezione dei dati personali e' consultabile sul sito dell'Autorità.
Le ''centrali rischi'', che sono istituite dai privati per tutelare il credito e il risparmio e verificano la solvibilità di coloro che chiedono finanziamenti, devono cancellare tempestivamente i dati erronei di cui vengono a conoscenza.
Questo è quanto ribadito dal Garante per la privacy al quale si è dovuto rivolgere un cittadino che era stato segnalato in una centrale rischi privata perché risultavano non pagate alcune rate relative a un mutuo ipotecario stipulato con un istituto bancario.
In realtà il cittadino aveva effettuato i pagamenti alla scadenza, ma risultava inadempiente a causa di un ritardo con cui un altro istituto di credito (la banca presso cui il cittadino era correntista) aveva eseguito gli ordini di bonifico ricevuti.
Per fare chiarezza sul caso è stato necessario il sollecito alla centrale rischi da parte del Garante in merito alla cancellazione del dato di inadempienza e la richiesta diretta di chiarimenti da parte del cittadino all'istituto di credito che aveva erogato il mutuo.
Le spese di questo procedimento sono, poi, state addebitate alla società che ha conservato erroneamente i dati relativi ai pagamenti ritardati.
Il testo completo della newsletter settimanale del Garante per la protezione dei dati personali e' consultabile sul sito dell'Autorità.