Arriva il telefonino anti-intercettazioni

Aumenta la sicurezza e la privacy dei cittadini o favorisce i traffici dei criminali?
Ha suscitato reazioni opposte la notizia, riportata da Reuters, dello sviluppo da parte dell’azienda tedesca Cryptophone di un telefonino anti-intercettazione.

Il telefonino è dotato di un un software di crittografia. La chiamata può essere decodificata solo da un simile telefonino o da un computer sul quale è installato il software.
La tecnologia utilizzata è simile a quella applicata per la posta elettronica.

Il telefonino è destinato in particolare a uomini di affari, per proteggere i “segreti industriali”, a politici, o a chiunque voglia mettere al riparo le sue conversazioni da orecchie indiscrete.
Per questo è aspetto il telefonino è assai apprezzato da sostenitori della tesi che le intercettazioni telefoniche costituiscano sempre una violazione del diritto alla privacy.

Ma, altro lato della medaglia, c’è chi sostiene che i nuovi telefonini anti-intercettazione possano rendere più complicate le indagini su criminali e terroristi.

I produttori dell’apparecchio affermano che il software utilizzato, a differenza di altri dispositivi con funzioni anti-intercettazione, è aperto e non contiene backdoor collegate con agenzie governative di spionaggio.

Il telefonino anti-intercettazione non è certo alla portata di tutti: una coppia di terminali CryptoPhone costerà infatti 3.499 euro.