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Alt all’uso dei dati personali per il servizio de “Le Iene”

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

11/10/2006

L’Autorità Garante per la privacy blocca l’uso dei dati personali raccolti illecitamente per il servizio televisivo de “Le Iene”.

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Raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute.

Con questa motivazione l’Autorità garante per la protezione di dati personali ha disposto il blocco dell’uso dei dati personali sulla base dei quali è stato realizzato il servizio riguardante il test sull’uso di droghe effettuato, all’insaputa degli interessati, su 50 parlamentari, previsto nella puntata di ieri sera della trasmissione “Le Iene” di Italia 1.

Il provvedimento cautelativo ha disposto, con effetto immediato, “il blocco dell’ulteriore trattamento, in qualunque forma, di ogni dato di natura personale raccolto e trattato nel caso in esame, consistente in informazioni, immagini e risultanze di test”.

Il Garante ha rilevato, anche sulla base di quanto dichiarato dai responsabili della trasmissione riguardo alle modalità messe in atto per il test, che risultano al momento essere stati effettuati comunque trattamenti illeciti di dati sanitari.

L’Autorità ha infatti osservato che le norme sulla privacy risultano violate a prescindere dalla diffusione dei dati attraverso il programma televisivo, poiché una tale grave violazione dei diritti degli interessati si concretizza già al momento della raccolta dei dati.

Nel provvedimento, inoltre, l’Autorità sottolinea che, in particolare per chi svolge l’attività giornalistica, risulta allo stato violato il dovere di trattare i dati per scopi espliciti, di rendere note le proprie identità e lo scopo della raccolta dei dati, e di evitare artifici e comportamenti scorretti.

"I deputati sanno difendersi da soli. Un po' meno, ad esempio, un giovane che volesse essere assunto da un'impresa e sul quale qualcuno potrebbe fare un test senza il suo consenso per scoprire se ha fumato uno spinello o, peggio, se il suo Dna rivela la possibilità che venga colpito da una malattia". Mauro Paissan, componente del Garante privacy, commenta l'iniziativa delle "Iene".

"Ciò che è stata vietata dal Garante non è la trasmissione tv ma la raccolta illegittima di dati sanitari, contro la quale si deve essere molto severi. Lasciar passare, con la scusa della trasmissione satirica o della libertà di cronaca, una pratica del genere, significa legittimare quello che può tradursi in una fonte di gravi discriminazioni. Oggi contro chi fuma uno spinello, domani contro il sieropositivo, il malato, la persona predisposta a determinate patologie".

"Le informazioni che i campioni biologici possono rivelare – prosegue Paissan - sono molte e alcune potenzialmente devastanti per la vita delle persone. Perciò no alla raccolta sleale di questi dati, no alla loro conservazione e a maggior ragione no al loro utilizzo. E non si evochi, al riguardo, la libertà di cronaca, che è un diritto assai più serio".

Fonte: Garante per la tutela dei dati personali

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Rispondi Autore: Francesco careri - likes: 0
03/01/2021 (21:20:32)
Salve ce una mia ex che continua a mandare foto che a preso dal mio cellulare violando la mia privacy e li invia a qualsiasi persona che io faccio conoscenza sono foto di sesso private prese da in mio cellulare senza permesso ancora oggi continua a condividere con altri tramite social

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