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Per evitare un "effetto domino" d'incidenti chimici, le autorità pubbliche avranno il diritto di ricevere informazioni sugli stabilimenti vicini, anche se non sono coperti dalle norme Seveso.
Le nuove norme garantiscono che i cittadini abbiano diritto a informazioni comprensibili sulle installazioni, anche in formato elettronico, e possano esprimere la propria opinione su questioni quali l'espansione dei siti e la pianificazione di emergenza.
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Entra in vigore la nuova Direttiva Seveso
E' in vigore da oggi 13 agosto 2012, e dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 31 maggio 2015 per poter essere applicata dal giorno successivo, 1° giugno 2015, la nuova direttiva Seveso (2012/18/UE del 4 luglio 2012) in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con le sostanze pericolose, che era stata approvata dal Parlamento Europeo il 14 giugno.
La nuova direttiva che sostituirà dalla medesima data la direttiva 96/82/Ce (recepita dal Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334), espressamente abrogata, adegua la disciplina sugli incidenti rilevanti alle modifiche apportate nella normativa comunitaria dalla nuova classificazione delle sostanze pericolose e delle miscele ( regolamento CLP 1272/2008/Ce).
Le regole sulle ispezioni già esistenti sono state rafforzate per garantire che le installazioni a maggior rischio siano ispezionate almeno una volta l'anno, e i siti a minor rischio almeno una volta ogni tre anni. Le autorità effettueranno ulteriori controlli in caso di lamentele, o se sospettano violazioni alle regole.
Per evitare un "effetto domino" d'incidenti chimici, le autorità pubbliche avranno il diritto di ricevere informazioni sugli stabilimenti vicini, anche se non sono coperti dalle norme Seveso.
Le nuove norme garantiscono che i cittadini abbiano diritto a informazioni comprensibili sulle installazioni, anche in formato elettronico, e possano esprimere la propria opinione su questioni quali l'espansione dei siti e la pianificazione di emergenza.
D'ora in poi, la normativa seguirà un nuovo e sofisticato sistema di classificazione basato su standard internazionali, elaborato per ottenere un'identificazione più accurata dei rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente.
La normativa "Seveso" prende il nome da un villaggio del Nord Italia, che nel 1976 è stato colpito da un grave incidente in un'azienda chimica. Circa 10.000 installazioni nell'Ue rientrano nelle norme, compresi i siti che contengono materiali potenzialmente pericolosi come fuochi d'artificio e pesticidi.
Fonte: Arpat.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Franco Rossi - likes: 0 | 13/08/2012 (10:26:34) |
Ricordo che una parte (piccola ma importante per molte aziende)della Direttiva entra in vigore prima del 2015: "In deroga al primo comma, gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi all'articolo 30 (Nella direttiva 96/82/CE del Consiglio, i termini «d) oli combustibili densi» sono aggiunti alla sezione «Prodotti petroliferi» della parte 1 dell'allegato I.) della presente direttiva entro il 14 febbraio 2014. Essi applicano tali misure a decorrere dal 15 febbraio 2014.". E poi, chiamare Seveso, cittadina con più di 18.000 abitanti, un "villaggio del nord Italia", mi pare un po' ... riduttivo! |
Rispondi Autore: Chiara Fusi - likes: 0 | 13/03/2014 (15:31:01) |
c'è uno schema di Dlgs n. 68, che recepisce l’articolo 30 della ultima direttiva “Seveso” recante modifica del Dlgs 334/1999 (cd. "Seveso") per quel che riguarda gli oli combustibili densi Presentato in Parlamento il 10 dicembre 2013 - Parere favorevole delle Commissioni di Senato (12 febbraio 2014) e Camera (20 febbraio 2014) - In attesa di definitiva approvazione |