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Edilizia: la fase degli impianti e il Piano Operativo di Sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: POS, PSC, PSS

29/10/2009

Disponibile una guida pratica per la compilazione del Piano Operativo di Sicurezza nelle attività edili durante la fase degli impianti. Diminuisce il rischio di caduta verso l’esterno ma gli ambienti di lavoro e di passaggio sono ancora pieni di insidie.

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Il Comitato Paritetico Territoriale di Roma e Provincia (CTP) – nato nell’ambito della contrattazione collettiva del settore edile - ha pubblicato diverse guide pratiche per la compilazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS) inserite nella collana dei Quaderni della Sicurezza in Edilizia.

 

Abbiamo già presentato nei giorni scorsi la guide relative a:

- “Lavori di scavo, sbancamento e movimento terra”;

- “Cemento Armato”;

- “Murature”;

- “Il montaggio delle gru a torre”.

 


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Presentiamo l’ultima guida pubblicata sul sito del CTP di Roma e Provincia e inserita nel Quaderno della Sicurezza in Edilizia n.5.
Il documento, intitolato semplicemente “Gli impianti”, è destinato a datori di lavoro e preposti e mostra “come realizzare un piano di sicurezza per i lavori negli impianti” che sia strettamente “legato al ciclo produttivo e alle fasi lavorative, quindi alle esigenze di prevenire i rischi a cui si espone chi lavora”.
 
I rischi
Il documento ci ricorda che “la fase degli impianti si sviluppa durante il completamento delle opere murarie e l’inizio degli intonaci”.
Infatti “ormai la parte strutturale dell’edificio è terminata: il cemento armato ha realizzato l’ossatura portante dell’edificio, le murature hanno realizzato le tamponature esterne e suddiviso il volume interno in spazi abitabili”.
Se “le tamponature esterne costituiscono una barriera contro i pericoli di caduta verso l’esterno del fabbricato”, il ponteggio rimane “una misura di sicurezza fondamentale per il completamento della copertura (comignoli e impianti), dei balconi e delle opere di facciata”.  
 
Ora che gli spazi sono confinati c’è il rischio che si arrivi ad un generale abbassamento della percezione del rischio: in realtà “gli ambienti di lavoro e di passaggio sono ancora pieni di insidie:
- scale e pianerottoli restano ancora un posto di lavoro soggetto a continui mutamenti;
- il vano ascensore continua ad essere un pericolo costante negli spostamenti da un piano all’altro;
- l’impianto elettrico si dirama in tutti i piani e nei piani ognuna delle numerose imprese esecutrici ha bisogno di una propria utenza;
- numerose attrezzature elettriche portatili, fin qui limitate a occasionali esigenze, accompagnano gli esecutori nella diversità delle loro attività;
- materiali e sostanze, anche polverose, sono lavorate in minore quantità ma in maggiore diversificazione;
- le lavorazioni tendono ad essere accelerate per rispettare i tempi di consegna o di inaugurazione”.
 
Inoltre la “criticità di ogni situazione è aumentata per la presenza contemporanea delle numerose imprese specializzate alle quali sono stati subappaltati lavori particolari: esecuzione delle tracce, impianti elettrici, idraulici, massetti, intonaci, rivestimenti, tinteggiature, operazioni di assistenza muraria, montatori di opere provvisionali”.
 
Se nelle precedenti fasi di costruzione “la trasparenza del cantiere, che poteva essere attraversato dallo sguardo esperto dei coordinatori, permetteva di accertare dall’esterno la presenza e la regolarità delle grandi opere provvisionali”, ora, nella fase degli impianti, la maggior parte delle operazioni avviene all’interno del fabbricato.
 
In questa situazione “il sistema di prevenzione infortuni deve essere supportato da una organizzazione interna del cantiere che vigili sulla qualità e la correttezza dei comportamenti, veicoli nel modo più opportuno le informazioni a tutte le imprese esecutrici, costituisca squadre trasversali di monitoraggio e registrazione della condizione di tutte le opere provvisionali”.
Inoltre l’opera del coordinatore “deve essere integrata da un corretto comportamento delle imprese esecutrici a partire da una buona redazione del piano operativo di sicurezza, nel quale dovrà essere descritta col massimo dettaglio la descrizione delle operazioni, il numero di lavoratori presenti, l’elenco delle attrezzature introdotte nel cantiere e la sequenza degli ambienti di lavoro occupati”.
 

L’indice del documento

 

Premessa

Introduzione

 

PRIMA PARTE

ANALISI GENERALE DEI RISCHI

 

1. Il sopralluogo preventivo in cantiere - Il ponteggio - La percezione del rischio

2. Le prescrizioni preliminari

 

SECONDA PARTE

DESCRIZIONE DELLE FASI, VALUTAZIONE DEL RISCHIO, PRESCRIZIONI

 

1. Materiali, gli agenti nocivi, il rischio chimico

2. Scale e pianerottoli. Montaggio delle ringhiere

3. Il montaggio dell’ascensore

3.1 Le procedure tradizionali e la nuova tecnologia

3.2 Il montaggio di un ascensore tradizionale

3.3 Operazioni di montaggio di un ascensore senza vano macchine

4. I lavori in copertura

5. L’impermeabilizzazione delle coperture

6. Uso delle scale portatili

 
 

Guida pratica per la compilazione del P.O.S.: “Gli impianti” in Quaderno della Sicurezza in Edilizia n°5 a cura del CTP di Roma e provincia (formato PDF, 2.06 MB). 




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