Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Pesca e rischio rumore
Pubblicità
Nel settore pesca si riscontra un’elevata prevalenza ed incidenza di patologie professionali tra cui l’ipoacusia da rumore.
Al fine dare un contributo allo studio del rischio rumore in questo settore, è stata pubblicata sul “Giornale italiano di Medicina del Lavoro e Ergonomia” una indagine condotta mediante rilevazioni a bordo dei pescherecci.
In particolare sono stati eseguiti rilevamenti fonometrici su sei motopescherecci con un equipaggio inferiore a 6 e operanti nel Medio Adriatico.
I rilevamenti sono stati effettuati in varie zone: la sala macchine, la zona di lavoro sul ponte di coperta, il posto di manovra del verricello, la timoneria, il locale mensa-cucina, la zona cuccette.
Dall’indagine risulta che la sala macchine, in tutte le imbarcazioni, è il locale più rumoroso, ed è caratterizzata da un valore di livello equivalente di pressione sonora (Leq) sempre superiore ai 90 dBA.
“Nelle imbarcazioni con elica a pale fisse, durante la fase di pesca […] il motore compie un numero di giri inferiore rispetto a quello in fase di trasferimento […]; ciò comporta una emissione di potenza sonora minore, in quanto questa è strettamente legata al regime della sorgente principale di bordo.”
L’indagine mostra una discreta variabilità del livello di rumore presente nei luoghi di lavoro a bordo dei vari motopescherecci.
Per stimare l’entità dell’esposizione personale al rumore delle persone imbarcate, occorre tenere conto di molti fattori in grado di influire notevolmente sul Lep,w (livello di pressione sonore equivalente, settimanale). Ad esempio il tipo di attività svolta a bordo da ciascun componente dell’equipaggio; le attività sono svolte in condizioni di livello sonoro differenti e per tempi differenti dipendenti dal tipo di pesca esercitato dalla imbarcazione.
I tempi di esposizione devono fare riferimento alla durata della bordata che varia notevolmente con il tipo di pesca svolto. Durata che va dalle poche ore giornaliere alle giornate intere e per alcuni pescherecci, può essere anche di svariati giorni. Influiscono inoltre anche fattori come le condizioni del mare, la quantità di pescato, …
“Le indagini fonometriche [effettuate] - sottolineano i ricercatori - sono dunque da considerare delle indagini preliminari che però sottolineano l’esistenza del problema legato al rumore presente a bordo dei motopescherecci.
Infatti il numero di fonometrie eseguite a bordo di ognuno dei pescherecci è stato insufficiente per poter stimare con sufficiente plausibilità statistica il livello personale di esposizione a rumore.”
“Ulteriori studi fonometrici sono necessari per stimare il livello di esposizione personale giornaliero (Lepd), per i vari componenti dell’equipaggio, che costituisce l’effettivo indice di riferimento ai fini del rischio rumore.”
Benché lo studio non sia esaustivo, i ricercatori ritengono comunque ragionevole ipotizzare che “almeno per motoristi e marinai, il lavoro a bordo determini livelli di esposizione personale a rumore maggiori di 80 dBA. […]
Si può pertanto stimare che il personale imbarcato sui pescherecci possa essere considerato come professionalmente esposto a rischio rumore.”
Il testo completo dello studio è consultabile qui.
Nel settore pesca si riscontra un’elevata prevalenza ed incidenza di patologie professionali tra cui l’ipoacusia da rumore.
Al fine dare un contributo allo studio del rischio rumore in questo settore, è stata pubblicata sul “Giornale italiano di Medicina del Lavoro e Ergonomia” una indagine condotta mediante rilevazioni a bordo dei pescherecci.
In particolare sono stati eseguiti rilevamenti fonometrici su sei motopescherecci con un equipaggio inferiore a 6 e operanti nel Medio Adriatico.
I rilevamenti sono stati effettuati in varie zone: la sala macchine, la zona di lavoro sul ponte di coperta, il posto di manovra del verricello, la timoneria, il locale mensa-cucina, la zona cuccette.
Dall’indagine risulta che la sala macchine, in tutte le imbarcazioni, è il locale più rumoroso, ed è caratterizzata da un valore di livello equivalente di pressione sonora (Leq) sempre superiore ai 90 dBA.
“Nelle imbarcazioni con elica a pale fisse, durante la fase di pesca […] il motore compie un numero di giri inferiore rispetto a quello in fase di trasferimento […]; ciò comporta una emissione di potenza sonora minore, in quanto questa è strettamente legata al regime della sorgente principale di bordo.”
L’indagine mostra una discreta variabilità del livello di rumore presente nei luoghi di lavoro a bordo dei vari motopescherecci.
Per stimare l’entità dell’esposizione personale al rumore delle persone imbarcate, occorre tenere conto di molti fattori in grado di influire notevolmente sul Lep,w (livello di pressione sonore equivalente, settimanale). Ad esempio il tipo di attività svolta a bordo da ciascun componente dell’equipaggio; le attività sono svolte in condizioni di livello sonoro differenti e per tempi differenti dipendenti dal tipo di pesca esercitato dalla imbarcazione.
I tempi di esposizione devono fare riferimento alla durata della bordata che varia notevolmente con il tipo di pesca svolto. Durata che va dalle poche ore giornaliere alle giornate intere e per alcuni pescherecci, può essere anche di svariati giorni. Influiscono inoltre anche fattori come le condizioni del mare, la quantità di pescato, …
“Le indagini fonometriche [effettuate] - sottolineano i ricercatori - sono dunque da considerare delle indagini preliminari che però sottolineano l’esistenza del problema legato al rumore presente a bordo dei motopescherecci.
Infatti il numero di fonometrie eseguite a bordo di ognuno dei pescherecci è stato insufficiente per poter stimare con sufficiente plausibilità statistica il livello personale di esposizione a rumore.”
“Ulteriori studi fonometrici sono necessari per stimare il livello di esposizione personale giornaliero (Lepd), per i vari componenti dell’equipaggio, che costituisce l’effettivo indice di riferimento ai fini del rischio rumore.”
Benché lo studio non sia esaustivo, i ricercatori ritengono comunque ragionevole ipotizzare che “almeno per motoristi e marinai, il lavoro a bordo determini livelli di esposizione personale a rumore maggiori di 80 dBA. […]
Si può pertanto stimare che il personale imbarcato sui pescherecci possa essere considerato come professionalmente esposto a rischio rumore.”
Il testo completo dello studio è consultabile qui.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.