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Alcuni aggiornamenti sui dispostivi trackers

Alcuni aggiornamenti sui dispostivi trackers
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Nuove tecnologie

19/01/2024

Questi dispositivi di tracciamento stanno trovando un uso sempre più allargato, non solo nel controllo dei bagagli spediti per via aerea, ma anche in molte altre applicazioni significative in ambito di sicurezza logistica e dei trasporti.

 

Si chiamano Bluetooth trackers - dispositivi di tracciamento Bluetooth-degli oggetti, poco più grandi di una monetina, che possono essere applicati a valige od altri oggetti mobili, e permettono al titolare, che ha scaricato una apposita app, di individuare la posizione dell’oggetto, cui sono applicati, fino a una distanza massima di un centinaio di metri. Alcuni utenti, ad esempio, utilizzano questi dispositivi per rintracciare la propria macchina, parcheggiata in un grande parcheggio, dove potrebbe essere non facile ritrovarla. Altre ancora collegano questi dispositivi all’anello delle chiavi di casa, anche in questo caso per facilitare il recupero.

 

Tuttavia, la stragrande maggioranza degli utenti utilizza questi dispositivi applicati alle valigie, in modo da tenere sotto controllo il proprio bagaglio e diminuire in maniera significativa le probabilità di smarrimento.

 

La situazione tuttavia è un poco più complessa, anche perché è bene ricordare che IATA - International Air Transport Association - ha da diversi anni approvato la risoluzione 753, che obbliga tutte le compagnie aeree ad utilizzare dispositivi di tracciamento del bagaglio, che possono identificare la posizione del bagaglio stesso almeno quattro volte per ogni viaggio. Purtroppo, questa risoluzione, anche per problemi legati alla Covid, è in forte ritardo, in fase di applicazione, ed ecco perché molti viaggiatori hanno preferito utilizzare dispositivi autonomi.


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Ecco come funzionano.

 

Come accennato, il dispositivo ha un raggio di captazione dell’ordine dei 100 m. Quando il dispositivo è molto più lontano, rispetto allo smartphone, su cui è caricata la app del proprietario del bagaglio, entra in ballo una nuova architettura di condivisione, per cui è sufficiente che un qualsiasi altro viaggiatore, che ha caricato la stessa app, si trovi nelle immediate vicinanze del dispositivo di tracciamento, perché il codice venga catturato e venga, in forma automatica, trasmesso allo smartphone del titolare del dispositivo.

 

Si opera così con una sorta di rete condivisa, la cui efficienza ed efficacia è tanto maggiore, quanto maggiore è il numero degli utenti, che utilizzano questi dispositivi e la relativa app.

 

Il funzionamento di questo dispositivo è completamente indipendente dal dispositivo di tracciamento, che viene utilizzato dalle compagnie aeree, ed ecco la ragione per la quale negli ultimi tempi sono state attivate delle commissioni di studio, che cercano di individuare una base comune di condivisione delle informazioni, in modo da rendere sempre più efficiente ed efficace il tracciamento del bagaglio.

 

Quanto sia importante il problema è confermato dal fatto che le attuali statistiche parlano di 7,6 bagagli smarriti o non correttamente smistati ogni 1000 passeggeri. Non sono al momento disponibili statistiche specifiche, che possano differenziare la percentuale di bagagli smarriti, rispetto ai bagagli consegnati in forte ritardo; inoltre, non sono disponibili statistiche afferenti alla percentuale di bagagli, che sono risultati danneggiati in transito, oppure sono stati in parte svuotati del contenuto.

 

È bene avere una chiara visione dei pregi e difetti di questi dispositivi, perché spesso i viaggiatori non si rendono conto delle limitazioni, connesse all’uso di questi dispositivi, attendendosi prestazioni che sono incompatibili con schema tecnico di funzionamento dei dispositivi stessi.

 

Le compagnie aeree vedono con favore l’utilizzo di questi dispositivi, che possono offrire un servizio aggiuntivo al passeggero, che però diventerà tanto più efficiente ed efficace, quanto più sarà possibile integrare i servizi di tracciamento delle compagnie aeree con i servizi di tracciamento, che i viaggiatori attivano, in forma autonoma.

 

L’esperienza ha dimostrato che, soprattutto quando il viaggiatore utilizza aeroporti situati in zone meno trafficate e favorite, la complementarità dei servizi può dare risultati più che accettabili.

 

È quindi da valutare con estremo favore il fatto che le compagnie aeree abbiano cominciato a collaborare con i produttori di questi dispositivi, sia in tecnica Apple, sia in tecnica Android, in modo da rendere a breve possibile la integrazione dei due servizi, a tutto vantaggio della serenità del viaggiatore e della più rapida individuazione del suo bagaglio.

 

Gli attuali piani di collaborazione prevedono che, probabilmente entro un paio di anni, questa integrazione potrà essere portata a termine, con piena soddisfazione di tutte le parti coinvolte.

 

Adalberto Biasiotti

 




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