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Testo Unico: opinioni e documenti
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Sono concordi sull’importanza di affrontare il grave problema degli infortuni sul lavoro i commenti del mondo politico e delle cariche istituzionali all’indomani dell’approvazione in via definitiva da parte della Camera (senza modifiche) del disegno di legge che conferisce al governo la delega per il riassetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e introduce alcune misure di tutela immediatamente precettive.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso apprezzamento per l’approvazione del provvedimento, avvenuta in un clima non conflittuale.
Soddisfazione è stata espressa anche dai Ministri del Lavoro e della Salute.
“In una giornata funestata da altri infortuni mortali sul lavoro – ha affermato il Ministro del Lavoro, Csare Damiano - , l’approvazione da parte della Camera in via definitiva della delega al Governo per la riforma della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è certamente una buona notizia.”
Il Ministro del Lavoro ha ringraziato, tra gli altri, “i parlamentari di maggioranza e di opposizione che, senza rinunciare ad approfondire compiutamente il proprio pensiero in merito, hanno consentito che il Parlamento varasse in tempi rapidi la legge.”
”Adesso tocca al Governo – ha spiegato il Ministro - predisporre entro nove mesi i relativi decreti delegati che andranno al vaglio della Conferenza Stato Regioni, delle forze sociali e delle Commissioni parlamentari.
Attraverso l’esercizio della delega si provvederà a riordinare l’intera materia, colmare lacune, semplificare gli adempimenti formali, mantenere alto il livello di tutele, riformulare l’apparato sanzionatorio, valorizzare la formazione, diffondere la cultura della sicurezza sin dagli anni scolastici, potenziare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, premiare le imprese virtuose.
Con questa legge altresì si introducono sin da subito alcune misure tese a rafforzare la tutela della salute e della sicurezza nei cantieri e negli altri luoghi di lavoro, si stabilisce l’assunzione di altri trecento ispettori del lavoro e si stanziano nuove risorse per le ispezioni.”.
Il Ministro della Salute Livia Turco e il sottosegretario Gian Paolo Patta hanno così commentato l’approvazione della legge:
“Con questa legge si compie finalmente quella svolta, attesa da anni, per rendere sinergici i servizi e le iniziative di tutela della salute del lavoratore. Oggi le istituzioni preposte alla prevenzione e ai controlli hanno a loro disposizione uno strumento legislativo moderno ed efficace che contribuirà a migliorare e a incrementare le azioni di promozione della salute e di prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali. Un rinnovato quadro legislativo che sarà ulteriormente strutturato con i decreti delegati che sarà cura del Governo predisporre con celerità, per completare la riforma del sistema di tutele del lavoratore.”
L’opposizione, pur condividendo la necessità del riassetto della normativa in materia non ha condiviso l’impianto del provvedimento e il fatto che fosse “blindato”, in sede di discussione alla Camera, con l’impossibilità di introdurre la benché minima modifica.
Nel corso dichiarazione di voto sul provvedimento alla Camera l’on. Fabbri (FI aveva osservato:
“E’ difficile votare contro un provvedimento che si pone come obiettivo la riduzione del numero degli infortuni e delle morti che vi sono nel nostro Paese.
[…]
Ma allora perché ci asteniamo, perché non votiamo a favore del provvedimento in esame ? Alcuni motivi per essere d’accordo vi sono: per esempio il fatto che si affronta tale materia, […].
Un altro motivo per essere d’accordo è il fatto che non è più rinviabile la semplificazione in tale materia, che ha visto affastellarsi, in questi anni [… ] tutti gli input che ci vengono dall’Europa.
Quindi il gruppo di Forza Italia si asterrà , nonostante vi siano elementi buoni. Penso ad esempio all’estensione della norma a tutti i settori, […].
Altro elemento significativo è l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole, nelle università.
La nostra astensione deriva soprattutto ed essenzialmente – lo abbiamo affermato più volte – dall’approccio al tema della sicurezza, che traspare in tutto il disegno di legge, un approccio formalistico, basato su regole e sulle sanzioni pesanti, che vengono fortemente inasprite nel provvedimento in esame e che poi, come dimostra l’esperienza, rimangono sistematicamente sulla carta, in attesa dell’immancabile condono.
Con l’approccio che dimostrate di avere sull’argomento con questo disegno di legge si può capire come sia meramente formalistico l’apparato sanzionatorio previsto.
Volendo portare come esempio l’articolo 1, lettera f), (su cui abbiamo concentrato molte delle nostre proposte emendative) che riguarda la riformulazione e la razionalizzazione dell’apparato sanzionatorio, amministrativo e penale, non possiamo non sottolineare come una legge delega che dovrebbe fissare soltanto i criteri e i principi si premura invece di indicare l’entità delle sanzioni incorrendo in una chiara violazione formale. Nel merito la questione delle sanzioni presenti nel disegno di legge è particolarmente gravosa specialmente per le medie e piccole imprese.
Per tale motivo avremmo preferito una tecnica legislativa per obiettivi più che per regole, attraverso normative non solo ù accessibili ma, quello che più conta, adattabili ai diversi contesti organizzativi e alle modalità che sono sempre più differenziate e articolate nel mondo del lavoro.
[…]
Non voteremo a favore perché il metodo della legge delega non è condivisibile, il provvedimento è arrivato alla Camera « blindato »; ma come è possibile ? Non è stato accolto neanche un emendamento e persino quelli promossi nelle Commissioni il preciso dovere, che questa maggioranza operi per il bene e nell’interesse generale del Paese e che l’opposizione, alla quale riconosciamo in questo caso una condotta responsabile e costruttiva, sia in sede di Commissioni riunite, sia in occasione dell’esame da parte dell’Assemblea, dia un contributo fattivo e positivo al di là delle divergenze di opinione e di riferimenti sociali.”
Il testo degli ordini del giorno approvati.
Sono concordi sull’importanza di affrontare il grave problema degli infortuni sul lavoro i commenti del mondo politico e delle cariche istituzionali all’indomani dell’approvazione in via definitiva da parte della Camera (senza modifiche) del disegno di legge che conferisce al governo la delega per il riassetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e introduce alcune misure di tutela immediatamente precettive.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso apprezzamento per l’approvazione del provvedimento, avvenuta in un clima non conflittuale.
Soddisfazione è stata espressa anche dai Ministri del Lavoro e della Salute.
“In una giornata funestata da altri infortuni mortali sul lavoro – ha affermato il Ministro del Lavoro, Csare Damiano - , l’approvazione da parte della Camera in via definitiva della delega al Governo per la riforma della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è certamente una buona notizia.”
Il Ministro del Lavoro ha ringraziato, tra gli altri, “i parlamentari di maggioranza e di opposizione che, senza rinunciare ad approfondire compiutamente il proprio pensiero in merito, hanno consentito che il Parlamento varasse in tempi rapidi la legge.”
”Adesso tocca al Governo – ha spiegato il Ministro - predisporre entro nove mesi i relativi decreti delegati che andranno al vaglio della Conferenza Stato Regioni, delle forze sociali e delle Commissioni parlamentari.
Attraverso l’esercizio della delega si provvederà a riordinare l’intera materia, colmare lacune, semplificare gli adempimenti formali, mantenere alto il livello di tutele, riformulare l’apparato sanzionatorio, valorizzare la formazione, diffondere la cultura della sicurezza sin dagli anni scolastici, potenziare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, premiare le imprese virtuose.
Con questa legge altresì si introducono sin da subito alcune misure tese a rafforzare la tutela della salute e della sicurezza nei cantieri e negli altri luoghi di lavoro, si stabilisce l’assunzione di altri trecento ispettori del lavoro e si stanziano nuove risorse per le ispezioni.”.
Il Ministro della Salute Livia Turco e il sottosegretario Gian Paolo Patta hanno così commentato l’approvazione della legge:
“Con questa legge si compie finalmente quella svolta, attesa da anni, per rendere sinergici i servizi e le iniziative di tutela della salute del lavoratore. Oggi le istituzioni preposte alla prevenzione e ai controlli hanno a loro disposizione uno strumento legislativo moderno ed efficace che contribuirà a migliorare e a incrementare le azioni di promozione della salute e di prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali. Un rinnovato quadro legislativo che sarà ulteriormente strutturato con i decreti delegati che sarà cura del Governo predisporre con celerità, per completare la riforma del sistema di tutele del lavoratore.”
L’opposizione, pur condividendo la necessità del riassetto della normativa in materia non ha condiviso l’impianto del provvedimento e il fatto che fosse “blindato”, in sede di discussione alla Camera, con l’impossibilità di introdurre la benché minima modifica.
Nel corso dichiarazione di voto sul provvedimento alla Camera l’on. Fabbri (FI aveva osservato:
“E’ difficile votare contro un provvedimento che si pone come obiettivo la riduzione del numero degli infortuni e delle morti che vi sono nel nostro Paese.
[…]
Ma allora perché ci asteniamo, perché non votiamo a favore del provvedimento in esame ? Alcuni motivi per essere d’accordo vi sono: per esempio il fatto che si affronta tale materia, […].
Un altro motivo per essere d’accordo è il fatto che non è più rinviabile la semplificazione in tale materia, che ha visto affastellarsi, in questi anni [… ] tutti gli input che ci vengono dall’Europa.
Quindi il gruppo di Forza Italia si asterrà , nonostante vi siano elementi buoni. Penso ad esempio all’estensione della norma a tutti i settori, […].
Altro elemento significativo è l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole, nelle università.
La nostra astensione deriva soprattutto ed essenzialmente – lo abbiamo affermato più volte – dall’approccio al tema della sicurezza, che traspare in tutto il disegno di legge, un approccio formalistico, basato su regole e sulle sanzioni pesanti, che vengono fortemente inasprite nel provvedimento in esame e che poi, come dimostra l’esperienza, rimangono sistematicamente sulla carta, in attesa dell’immancabile condono.
Con l’approccio che dimostrate di avere sull’argomento con questo disegno di legge si può capire come sia meramente formalistico l’apparato sanzionatorio previsto.
Volendo portare come esempio l’articolo 1, lettera f), (su cui abbiamo concentrato molte delle nostre proposte emendative) che riguarda la riformulazione e la razionalizzazione dell’apparato sanzionatorio, amministrativo e penale, non possiamo non sottolineare come una legge delega che dovrebbe fissare soltanto i criteri e i principi si premura invece di indicare l’entità delle sanzioni incorrendo in una chiara violazione formale. Nel merito la questione delle sanzioni presenti nel disegno di legge è particolarmente gravosa specialmente per le medie e piccole imprese.
Per tale motivo avremmo preferito una tecnica legislativa per obiettivi più che per regole, attraverso normative non solo ù accessibili ma, quello che più conta, adattabili ai diversi contesti organizzativi e alle modalità che sono sempre più differenziate e articolate nel mondo del lavoro.
[…]
Non voteremo a favore perché il metodo della legge delega non è condivisibile, il provvedimento è arrivato alla Camera « blindato »; ma come è possibile ? Non è stato accolto neanche un emendamento e persino quelli promossi nelle Commissioni il preciso dovere, che questa maggioranza operi per il bene e nell’interesse generale del Paese e che l’opposizione, alla quale riconosciamo in questo caso una condotta responsabile e costruttiva, sia in sede di Commissioni riunite, sia in occasione dell’esame da parte dell’Assemblea, dia un contributo fattivo e positivo al di là delle divergenze di opinione e di riferimenti sociali.”
Il testo degli ordini del giorno approvati.
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Rispondi Autore: MARIO GIANNINI - likes: 0 | 06/09/2007 (14:29) |
Non sono sicuro che il TU migiorerà la sicurezza in Italia... |