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Rischi di sovraccarico nei vivai di piante e nell’allevamento di pesci

Rischi di sovraccarico nei vivai di piante e nell’allevamento di pesci

Schede sui rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori in diverse attività: nella potatura, rinvaso manuale e raccolta di piante ornamentali e nell’acquacoltura. L’analisi dei rischi e le misure di prevenzione.

 
Roma, 28 Mag – Più volte PuntoSicuro si è soffermato sui rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nelle attività di giardinaggio, nelle attività agricole, in relazione alle attività di potatura, rinvaso e raccolta di piante.
 
Torniamo a parlarne, facendo anche qualche sporadico cenno ai rischi e alle misure di prevenzione in attività connesse all’acquacoltura, attraverso le schede contenute nella monografia Inail dal titolo “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
 
Ricordiamo che le schede raccolte in tale monografia si prefiggono l’obiettivo di fornire utili indicazioni “al fine di individuare, fra le diverse lavorazioni svolte, quelle responsabili di esporre i lavoratori al rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”. Tuttavia ricordiamo che le schede “non rappresentano uno strumento ‘fai da te”’ per la valutazione del rischio da sovraccarico”. Inoltre non solo i dati contenuti nelle schede “non possono sostituire l’osservazione diretta delle lavorazioni svolte e la consultazione dei lavoratori sulle prassi di lavoro”, ma i valori riportati nelle schede (ad esempio i punteggi previsti dalla Checklist OCRA) sono “validi se riferiti esclusivamente alle condizioni lavorative descritte nelle schede stesse”.
 
Scheda 7 - Potatura piante ornamentali con forbici manuali
In questa attività l’operatore con forbici manuali, dotate di molla di ritorno, procede alla potatura delle piante di alloro, coltivate a fini ornamentali. Il ciclo di lavoro analizzato è rappresentato in particolare dalla potatura di una pianta di alloro (2 minuti) nell’ambito di un vivaio dedito alla produzione e commercializzazione di piante ornamentali.
La “potatura di piante di alloro viene effettuata da aprile ad ottobre, sfruttando le giornate meteorologicamente favorevoli; in base al numero di piante coltivate, l’operazione può occupare quotidianamente il lavoratore anche per diverse ore”. L’operazione di potatura analizzata ha mostrato come per l’arto destro sia presente un rischio elevato di sovraccarico già per attività di 4 ore (e di rischio medio a partire da due ore).
Per la riduzione del rischio “è ipotizzabile:
- l’utilizzo di forbici elettroniche atte ad annullare la necessità da parte dell’operatore di applicare forza con l’arto dx;
- l’uso di un supporto/pedana, in modo da ridurre la necessità di mantenere il braccio dx quasi ad altezza spalla (seppure per il 10% del tempo di ciclo)”.
Inoltre con “adibizione giornaliera inferiore a 4 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da rischi a carico dell’arto dx di media entità (l’arto sx non viene utilizzato per la potatura)”.
 


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Scheda 8 - Rinvaso manuale piante ornamentali
Nelle coltivazioni di piante in vaso “è necessario periodicamente, con la crescita della pianta, provvedere a rinvasare la stessa in contenitori di maggiori dimensioni”.
Il compito analizzato, in un vivaio nel quale vengono prodotte e commercializzate piante ornamentali, riguarda il “rinvaso di una piantina di rosmarino di 100 cm di altezza, da vaso di 15 cm di diametro ad uno di 25 cm di diametro.
In questo caso il lavoratore: toglie la pianta dal vaso più piccolo battendo sul bordo del vaso con un utensile di legno; posiziona la pianta nel nuovo vaso più grande; procede a riempire il vaso di terra e la costipa battendo ripetutamente sulla terra con uno strumento di legno impugnato con la mano destra”. In questo caso il rischio di sovraccarico per l’arto destro si ha a livello medio a partire dalle 6 ore di attività. Dunque con “un’adibizione giornaliera inferiore a 4 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da rischi di entità accettabile a carico dell’arto dx e sx”.
 
Scheda 9 - Raccolta piante ornamentali
Le piante di alloro coltivate a fini ornamentali “vengono zollate con uso di vanga ed estirpate manualmente. Si procede, infine, al confezionamento della zolla con tela di juta. In particolare è stata analizzata “la raccolta di piante di alloro pronte per la vendita, di altezza pari a circa 110 cm. L’utilizzo della vanga sottintende l’applicazione di forza da parte di entrambi gli arti, con conseguenti compressioni muscolo-tendinee a carico degli stessi”.
In questa attività si ha un rischio di sovraccarico elevato già dalle 4 ore lavorative in poi per l’arto destro e un rischio elevato dalle 6 ore in poi per l’arto sinistro. Dunque con “un’adibizione giornaliera inferiore a 4 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da rischi di media entità, a carico di entrambi gli arti superiori”.
 
Scheda 10 - Acquacoltura - Alimentazione manuale
Il compito “consiste nella fornitura manuale del mangime ai pesci in vasche all’aperto. L’addetto preleva il mangime dai sacchi a bordo vasca o dai secchi con la sassola (o sessola, simile ad un grosso cucchiaio in plastica) e provvede a gettarlo in vasca con un movimento in avanti del braccio, che prevede uno slancio finale per spargere il mangime su un’ampia superficie dello specchio d’acqua”. Il compito viene analizzato in un’ azienda di allevamento di orate e branzini. Si tratta di “un’azione svolta mediamente due volte al giorno, seppure la durata complessiva della mansione di alimentazione dipenda dal numero di vasche di pesci presenti nell’allevamento. In alcune aziende il compito esaminato è attuato solo per parte delle vasche presenti”.
Benché il rischio di sovraccarico analizzato sia risultato presente sono in misura lieve a partire da 6 ore di lavoro, è possibile, ai fini prevenzionali, “agire sui tempi di adibizione alla mansione, prevedendo un’adeguata rotazione dei compiti ed una corretta gestione delle pause”. Sarebbe inoltre “utile l’introduzione di sistemi di alimentazione automatici rappresentati principalmente da:
- alimentazione a bordo vasca con alimentatore automatico temporizzato;
- alimentazione con macchina alimentatrice.
Nel primo caso bisognerebbe, tuttavia, minimizzare i rischi di movimentazione manuale dei carichi nel riempimento manuale degli alimentatori automatici; nel secondo caso bisognerebbe valutare il rischio di vibrazioni che l’utilizzo delle macchine alimentatrici può provocare agli autisti. Nel caso in cui gli operatori trasportino il mangime con secchi con l’arto non impegnato nello spargimento del mangime, ai fini prevenzionali, si consiglia, per il trasporto, di dotarsi di ausili meccanici o manuali, ma di facile e leggera movimentazione”.
 
Scheda 11 - Acquacoltura - Pesca con retino
Concludiamo parlando di un’altra attività di acquacoltura, la pesca con retino. Il compito “prevede, dopo l’avvicinamento dei pesci a bordo vasca con reti, il prelievo degli stessi con il retino, per depositarli in secchi o altri contenitori o nastri trasportatori o tubi convogliatori”. Il compito è analizzato in un’azienda di allevamento di orate e branzini: si “tratta di un’operazione che viene effettuata in prevalenza per pescare i pesci nelle vasche dove hanno raggiunto la pezzatura desiderata per la vendita, ma a volte anche per selezionare i pesci di diverse pezzature o per il trasferimento dei pesci in altre vasche”.
In questa attività si ha un rischio di sovraccarico elevato per entrambi gli arti a partire da sei ore di lavoro. È dunque possibile ai fini prevenzionali “agire sui tempi di adibizione alla mansione, prevedendo una adeguata rotazione dei compiti ed una corretta gestione delle pause”.
 
 
 
Contarp Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, edizione 2012, pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana; Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
 
 
 
 
 
 
 
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