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Prevenire i disturbi muscoloscheletrici e’ vantaggioso

Un esempio delle misure attuate da un’azienda per prevenire i disturbi muscoloscheletrici: ridotte del 62% le assenze per malattia ed aumentata la produttività del 12%.

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I disturbi muscoloscheletrici (DMS) costituiscono uno dei disturbi più comuni legati al lavoro in Europa.

Quasi il 24 % dei lavoratori dell’Unione europea soffre di mal di schiena e il 22 % lamenta dolori muscolari. Entrambe queste condizioni hanno una prevalenza ancora maggiore nei nuovi Stati membri, con percentuali che raggiungono, rispettivamente, il 39 % e il 36 % (1).

I DMS non provocano soltanto sofferenza fisica e perdite economiche per il singolo lavoratore, ma producono effetti negativi anche per le imprese e le economie nazionali. Questi disturbi possono colpire qualsiasi lavoratore; tuttavia, le patologie muscoloscheletriche si possono prevenire studiando le attività di lavoro, adottando misure preventive e controllando che tali misure continuino a essere efficaci.

«Alleggerisci il carico» è il tema della campagna europea per il 2007 dedicata ai DMS organizzata dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
La campagna si prefigge di proseguire le azioni già intraprese nel corso della prima Settimana europea sui DMS nel 2000 (dal titolo «Volta le spalle alle patologie muscoloscheletriche»), coinvolgendo nelle iniziative tutti gli Stati membri dell’Unione europea e i paesi dell’EFTA.

Affrontare il problema dei DMS può anche essere economicamente vantaggioso: lo dimostra il caso di un grande ospedale inglese che affrontato e risolto positivamente il problema.

Le attività svolte dai dipendenti nella lavanderia di un grande ospedale comportano infatti un rischio di disturbi a carico della zona dorso-lombare e delle spalle. Le mansioni ordinariamente previste includevano una combinazione di piegamenti in avanti, necessari per sollevare le lenzuola asciutte o bagnate, risultati eccessivi; inoltre erano previsti l’uso della forza e lo svolgimento di attività in posture anch’esse risultate scorrette. In particolare era in uso un nastro trasportatore che costringeva i lavoratori ad adottare posture non corrette.

Sulla base di un’analisi ergonomica effettuata da esperti, lavoratori e dirigenti, sono stati introdotti alcuni cambiamenti: modifiche alle postazioni di lavoro e nuove apparecchiature (per esempio, il prolungamento del nastro trasportatore e l’uso di sacchi di plastica per le lenzuola), rotazione delle attività e feedback ai lavoratori sulla propria performance.

Queste modifiche hanno contribuito a ridurre del 62% le assenze per malattia e ad aumentare la produttività del 12%; hanno inoltre ridotto del 20% le retribuzioni per straordinari e migliorato il benessere lavorativo del personale. Il costo complessivo dell’intervento è stato di circa 29.000 Sterline (circa 42.000 euro): Supponendo un ciclo di vita del processo di tre anni dalla data dell’intervento, il beneficio netto dell’intervento ammonta a oltre 200.000 Sterline (quasi 300.000 euro), con un periodo di ammortamento di circa 4 mesi.

Link alla scheda “Introduzione alle patologie muscoloscheletriche legate all’attività lavorativa” (file PDF 128 kb). Link alla schedaper gli abbonati alla banca dati di PuntoSicuro.

(1) Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro(www.eurofound.europa.eu), Quarta indagine europea sulle condizioni di lavoro, 2005.
(2) (Health & Safety Executive, Regno Unito, Relazione di ricerca n. 491, «Cost benefit studies that support tackling musculoskeletal disorders» (Studi sui benefici in termini di spesa della gestione dei disturbi muscoloscheletrici).

 

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