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Il rischio delle patologie da calore: quali sono e come affrontarle?

Il rischio delle patologie da calore: quali sono e come affrontarle?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Medico competente

30/05/2022

Una brochure realizzata in relazione al progetto Worklimate si sofferma sulle patologie da calore e sui fattori che contribuiscono alla loro insorgenza. I sintomi e i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle patologie da calore.


In considerazione dei cambiamenti climatici e dell’ aumento delle temperature il progetto WORKLIMATE - sviluppato in collaborazione fra INAIL, CNR - IBE, Azienda USL Toscana Centro, Azienda USL Toscana Sud Est, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio e Consorzio LaMMA – ha permesso di sviluppare in questi anni un'attività di ricerca relativa all'approfondimento delle conoscenze sull'effetto delle condizioni di stress termico ambientale (in particolare del caldo) sui lavoratori. E uno degli obiettivi del progetto è la divulgazione scientifica e presentazione dei risultati di queste ricerche anche per favorire lo sviluppo di soluzioni organizzative e procedure operative adeguate.

 

In relazione a questi obiettivi sono stati pubblicati e recentemente resi disponibili, in relazione al progetto, diverse brochure informative sulle patologie da calore, sui fattori che contribuiscono alla loro insorgenza, sulle raccomandazioni da seguire pianificare gli interventi aziendali di prevenzione del rischio microclima nell’ambito della organizzazione del sistema di prevenzione aziendale (ai sensi art. 2 comma 2 d.lgs. 81/2008).

 

In ogni brochure si sottolinea che “è compito e cura del datore di lavoro – tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi – l’individuazione delle procedure specifiche per l’attuazione delle misure ivi descritte, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, e a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri, secondo quanto prescritto dal D.lgs. 81/08”.

 

Nel presentare le brochure pubblicate ci soffermiamo sui seguenti argomenti:


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Rischio: MICROCLIMA (ambienti moderati) - La valutazione di tutti i rischi specifici in un unico software interfacciabile

 

L’informativa: quali sono le patologie da calore e cosa fare?

Ci soffermiamo oggi sulla brochure “Patologie da calore e fattori che contribuiscono alla loro insorgenza - Informativa per i datori di lavoro”.

 

 

Nel documento si ricorda che le patologie da calore sono “condizioni cliniche correlate all'esposizione a elevate temperature ambientali e a ondate di calore e comprendono:

  1. Crampi da calore. Sono dolori muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi corporei durante la sudorazione. Cosa fare: I lavoratori con crampi da calore dovrebbero interrompere l’attività e reintegrare i sali minerali persi consumando integratori salini ed eventualmente essere reidratati con una soluzione fisiologica per via orale o endovenosa. È utile massaggiare i muscoli colpiti dal crampo per ridurre il dolore. Se dopo un’ora di riposo il dolore non passa, contattare il medico competente.
  2. Dermatite da sudore. È il problema più comune negli ambienti di lavoro caldi. È causata dalla macerazione cutanea indotta dalla eccessiva presenza di sudore e si presenta sotto forma di piccoli brufoli o vescicole. L'eruzione cutanea può comparire sul collo, sulla parte superiore del torace, sull'inguine, sotto il seno e sulle pieghe del gomito. Cosa fare: Il miglior trattamento consiste nello spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido. L'area dell'eruzione cutanea deve essere mantenuta asciutta. Eventualmente può essere applicato del talco sull’area colpita per diminuire il fastidio, mentre è sconsigliato l’utilizzo di unguenti o creme che potrebbero peggiorare la situazione.
  3. Squilibri idrominerali. Conseguenti a profuse perdite idriche, in genere dovute a sudorazione e a iperventilazione, in assenza di adeguato reintegro di acqua. Successivamente si instaura un deficit sodico dovuto ad inadeguato ripristino del sodio perso con il sudore. I segni e sintomi della disidratazione” sono riportati in una tabella presente nella brochure. Cosa fare: “Stimolare subito il lavoratore a bere in abbondanza. In caso di forte sudorazione, reintrodurre insieme ai liquidi anche i sali minerali persi con uno snack e/o integratori. Se i sintomi non migliorano contattare il medico competente e in caso di sintomi gravi allertare il 118”.
  4. Sincope dovuta a calore. “Consegue ad un’eccessiva vasodilatazione, con stasi venosa periferica, ipotensione e insufficiente flusso sanguigno cerebrale, e si manifesta con una perdita di coscienza preceduta da pallore, stordimento e vertigini. Può esserci ipertermia fino a 39°C, ma senza abolizione della sudorazione né agitazione motoria.
  5. Esaurimento o stress da calore. È caratterizzato da un esaurimento della capacità di adattamento (del cuore e del sistema termoregolatorio), specie in soggetti non acclimatati sottoposti a sforzi fisici intensi. I segni e i sintomi di esaurimento da calore” sono riportati in una tabella presente nella brochure. Cosa fare: “Far spostare il lavoratore in un luogo fresco e, se non è presente nausea, incoraggiarlo a bere acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti, ad alleggerire l’abbigliamento e a raffreddare con acqua fredda testa, collo, viso e arti. I lavoratori con segni o sintomi di esaurimento da calore dovrebbero essere portati all’osservazione del medico o al pronto soccorso per la valutazione e il trattamento. Se i sintomi peggiorano, deve essere allertato il 118. Qualcuno deve sempre rimanere con il lavoratore fino all'arrivo dei soccorsi”.
  6. Colpo di calore. “Si verifica se lo stress da calore non è trattato tempestivamente, quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un'emergenza medica che può provocare danni agli organi interni e nei casi più gravi la morte. I segni e sintomi del colpo di calore” sono riportati in una tabella presente nella brochure. Cosa fare: “Se un lavoratore mostra i segni di un possibile colpo di calore, è necessario chiamare immediatamente il 118. Fino all'arrivo dei soccorsi è importante spostare il lavoratore in un'area fresca e ombreggiata e rimuovere quanti più indumenti possibile, bagnare il lavoratore con acqua fresca, o applicare asciugamani imbevuti d’acqua fresca su testa, collo, viso e arti e far circolare l'aria per accelerare il raffreddamento”.   

 

Le indicazioni sui segni e sintomi delle patologie dovute al caldo

La brochure riporta, come indicato sopra, una tabella relativa ai segni e sintomi delle patologie dovute al caldo con riferimento a varie fonti (American Family Physician June 1, 2002; Linee di indirizzo per la prevenzione effetti ondate di calore del Ministero della Salute).

 

Riportiamo dalla tabella i segni e sintomi relativi a:

  • Disidratazione
    • Cali improvvisi di pressione arteriosa
    • Debolezza improvvisa
    • Palpitazioni/tachicardia
    • Irritabilità, sonnolenza
    • Sete intensa
    • Pelle e mucose asciutte
    • Cute anelastica
    • Occhi ipotonici
    • Iperiflessia, scosse muscolari
    • Riduzione della diuresi
  • Stress da calore
    • Temperatura corporea elevata
    • Improvviso malessere generale
    • Mal di testa
    • Ipotensione arteriosa
    • Confusione, irritabilità
    • Tachicardia
    • Nausea/Vomito
    • Riduzione della diuresi
  • Colpo di calore (oltre a quelli visti per lo stress da calore)
    • Temperatura corporea >40°C
    • Iperventilazione
    • Blocco della sudorazione
    • Alterazioni stato mentale (es. delirio)
    • Aritmie cardiache
    • Rabdomiolisi
    • Malfunzionamento organi interni (es.insufficienza renale ed epatica, edema polmonare)
    • Shock

 

I fattori che contribuiscono all’insorgenza delle patologie da calore

Concludiamo riportando dalla brochure – a cura di Miriam Levi, Francesca de’ Donato, Manuela De Sario, Emanuele Crocetti, Andrea Bogi, Iole Pinto, Marco Morabito, Alessandro Messeri, Alessandro Marinaccio, Simona Del Ferraro, Tiziana Falcone, Vincenzo Molinaro e Michela Bonafede – i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle patologie da calore:

  • “Alta temperatura dell’aria e alti tassi di umidità
  • Basso consumo di liquidi
  • Esposizione diretta al sole (senza ombra)
  • Movimento d'aria limitato (assenza di aree ventilate)
  • Attività fisica intensa
  • Alimentazione non adeguata
  • Insufficiente periodo di acclimatamento
  • Uso di indumenti pesanti e dispositivi di protezione
  • Condizioni di suscettibilità individuale”.

 

Rimandiamo, in definitiva, alla lettura integrale delle cinque brochure di cui riportiamo i titoli:

  • Patologie da calore e fattori che contribuiscono alla loro insorgenza - Informativa per i datori di lavoro
  • Decalogo per la prevenzione delle patologie da calore nei luoghi di lavoro - informativa per i datori di lavoro
  • Condizioni croniche che aumentano la suscettibilità al caldo
  • L’importanza delle pause programmate per i lavoratori esposti al caldo
  • L’importanza di mantenere un buono stato di idratazione.

 

 

RTM

 

 

Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:

Progetto WORKLIMATE - INAIL, CNR - IBE, Azienda USL Toscana Centro, Azienda USL Toscana Sud Est, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio e Consorzio LaMMA – “Brochure informative sulla prevenzione del rischio caldo”, a cura di Miriam Levi (UFC Epidemiologia, Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Toscana Centro), Francesca de’ Donato e Manuela De Sario (Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale - Regione Lazio), Emanuele Crocetti (UFS CeRIMP, Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Toscana Centro), Andrea Bogi e Iole Pinto (Laboratorio di Sanità Pubblica, Laboratorio Agenti Fisici dell’Azienda USL Toscana Sud-Est), Marco Morabito (Istituto per la BioEconomia - Consiglio Nazionale delle Ricerche), Alessandro Messeri (IBC, CNR, meteorologo AMPRO), Alessandro Marinaccio, Simona Del Ferraro, Tiziana Falcone, Vincenzo Molinaro e Michela Bonafede  (Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del lavoro ed ambientale – INAIL) – edizione 2022.

 


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