Etica e salute occupazionale nel mondo del lavoro
Pubblichiamo il factsheet dell’INAIL “Etica e salute occupazionale nel contesto del cambiamento del mondo del lavoro”.
Per affrontare i dilemmi etici, un numero crescente di associazioni professionali ha adottato codici etici con l’obiettivo di definire standard di comportamento ai quali i professionisti devono fare riferimento nella pratica quotidiana. In quanto richiamato dalla norma italiana (art. 39, comma 1, d.lgs 81/2008), assume particolare importanza il codice etico della Commissione internazionale di salute occupazionale (Icoh).
ETICA E SALUTE OCCUPAZIONALE NEL CONTESTO DEL CAMBIAMENTO DEL MONDO DEL LAVORO
I rapidi e profondi mutamenti nel mondo del lavoro, dovuti principalmente a cambiamenti socio-demografici, globalizzazione dei mercati e innovazioni tecnologiche, oltre a offrire grandi opportunità di sviluppo e accrescimento della competitività delle aziende, hanno portato a una ridefinizione dei compiti e della condotta professionale degli operatori di medicina del lavoro (Oml), da intendere come un vasto gruppo di professionisti con diverse competenze, la cui comune vocazione è l’impegno professionale a perseguire come obiettivo la salute sul luogo di lavoro. In particolare, l’aumento della complessità normativa, l’introduzione della moderna tecnologia all’interno dei campi della medicina e della biotecnologia, il crescente utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e il progressivo invecchiamento della forza lavoro hanno aumentato la complessità del processo decisionale, sottolineando il ruolo degli Oml nel bilanciamento tra il bene individuale (vale a dire, salute e capacità lavorativa dei singoli dipendenti), il bene dell’impresa (massimizzare la produzione) e il bene comune (la salute e la sicurezza della comunità in generale).
Tuttavia, rimane ancora da compiersi un cambiamento culturale nel pieno riconoscimento dell’importanza dell’etica quale strumento essenziale di gestione dei dilemmi delle scelte professionali.
IL DILEMMA DELLA SCELTA ETICA
La presenza di innumerevoli variabili da prendere in considerazione nella scelta etica produce quello che viene chiamato ‘dilemma etico’, che può essere definito come un problema decisionale tra due possibili imperativi morali, nessuno dei quali è inequivocabilmente accettabile o preferibile. Il principale punto di riferimento teorico per l’analisi e la risoluzione dei problemi etici che sorgono in campo biomedico è rappresentato dai quattro principi di bioetica formulati nel 1979 da Tom Beauchamp e da James Childress (autonomia, beneficenza, non maleficenza e giustizia), che prendono in considerazione aspetti importanti quali la dignità della persona, l’autonomia del malato, l’equità nell’accesso alle cure sanitarie, ecc. Tuttavia, nel caso degli Oml i ‘dilemmi etici’ derivano dal fatto che a differenza del rapporto medico-paziente, essi presentano responsabilità complesse e talora contrastanti nei confronti dei lavoratori, datori di lavoro, altre figure della prevenzione, aziende, società in generale, ecc. (Figura 1).
Inoltre, i dilemmi etici che affliggono la medicina del lavoro stanno diventando più complessi, perché lo sviluppo della scienza, le regole del mercato, le norme civili e deontologiche delle professioni sanitarie non sempre forniscono risposte aggiornate alle questioni etiche che sorgono nel lavoro moderno. la legislazione, i contratti collettivi, le disposizioni di sicurezza sociale e le responsabilità di diversi soggetti - datori di lavoro, sindacati, istituzioni di previdenza sociale e assicurativa - e le norme commerciali nazionali e internazionali hanno introdotto nuovi fattori da considerare sia nella condotta che nella scelta etica. Gli Oml operano in contesti dove i principi dell’etica medica e sociale e le realtà economiche della vita lavorativa sono in potenziale contrasto.
Per affrontare i dilemmi etici, un numero crescente di associazioni professionali ha adottato codici etici con l’obiettivo di definire standard di comportamento ai quali i professionisti devono fare riferimento nella pratica quotidiana. In quanto richiamato dalla norma italiana (art. 39, c. 1 del d.lgs. 81/2008), assume particolare importanza il codice etico della Commissione internazionale di salute occupazionale (Icoh) per gli operatori di medicina del lavoro, che raccoglie gli indirizzi comportamentali e i principi etici fondamentali da tenere nei confronti delle molteplici e diverse situazioni lavorative con cui i professionisti di questo settore si confrontano quotidianamente (Figura 2). Partendo dall’enunciazione dei principi base per la medicina del lavoro, il codice etico Icoh procede a elencare doveri e compiti degli operatori e condizioni di lavoro.
Già tradotto in cinese, greco, italiano, giapponese, portoghese, spagnolo e turco, il codice è stato ampiamente riconosciuto ed utilizzato sia a scopo formativo che per l’elaborazione di codici di etica nazionali in molti paesi, nonché come riferimento per l’elaborazione della legislazione sulla SSL. L’ultima edizione (2014) ha attualizzato la dimensione etica della pratica della medicina del lavoro alla luce dei continui cambiamenti dei contesti in cui si forniscono servizi di medicina occupazionale. In particolare, ha introdotto importanti novità tra cui:
- riconoscimento della necessità di un approccio interdisciplinare nella pratica della medicina del lavoro (psicologia, ergonomia, tutela ambientale) e della formazione continua;
- ruolo proattivo del medico competente (MC) per il miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro (SSL);
- superamento delle barriere linguistiche, delle differenze culturali ed altre diversità;
- richiamo alla necessità di rendere accessibili i servizi di medicina del lavoro su base mondiale;
- sorveglianza sanitaria fondata su evidenze scientifiche e buone prassi;
- estensione del campo di applicazione del codice etico alle organizzazioni piuttosto che solo ai singoli individui che prestano attività di tutela della SSL.
CONCLUSIONI
Le future azioni da intraprendere per risolvere i ‘dilemmi etici’ dovrebbero includere:
- lo sviluppo di un corpus di principi etici a cura dei soggetti competenti, che considerino adeguatamente il cambiamento del mondo del lavoro, i mutamenti demografici, le nuove tecnologie e, più in generale, l’impatto della globalizzazione;
- l’introduzione di corsi su aspetti etici all’interno dei piani di studio universitari e post universitari in medicina;
- una collaborazione più stretta tra gli Oml e altri professionisti chiave. Gli Oml dovranno ricercare il consenso e la collaborazione, da un lato presso i datori di lavoro, i lavoratori e le loro organizzazioni e, dall’altro, presso le autorità competenti, le associazioni professionali e scientifiche e le altre organizzazioni nazionali ed internazionali competenti, per applicare i più elevati standard etici nella pratica della medicina del lavoro;
- l’adozione di un approccio integrato che tenga in considerazione l’etica individuale, professionale e istituzionale.
L’articolo è tratto da:
INAIL - Etica e salute occupazionale nel contesto del cambiamento del mondo del lavoro - Autori: A. Valenti, G. Fortuna, B. Persechino, P. Ferri, S. Iavicoli (pdf)
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