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Allergia...al lavoro?
Allergici non sempre si nasce, talvolta lo si può divenire…al lavoro, cioè a causa della costante e consistente esposizione a sostanze presenti nei luoghi di lavoro.
Purtroppo le allergopatie professionali, cioè reazioni allergiche determinate da sostanze prodotte/utilizzate o presenti negli ambienti di lavoro, sono in continuo aumento, con ingenti costi sociali ed economici.
In molti casi non è facile ricondurre tali patologie all’attività svolta, in quanto si manifestano dopo l’attività lavorativa.
Per fornire ai lavoratori una breve rassegna delle principali cause di allergie nei luoghi di lavoro, la Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) dell’INAIL ha realizzato l’opuscolo "Allergia...al lavoro?" e lo ha reso disponibile gratuitamente on line.
La pubblicazione presenta una breve introduzione sugli allergeni comuni negli ambienti di lavoro, sulle reazioni allergiche e sulla loro diagnosi.
Quattro schede illustrano l’esposizione a: allergeni di origine animale, allergeni di origine vegetale, allergeni derivanti da funghi (muffe)e batteri, allergeni chimici.
Ciascuna scheda riporta esempi di allergeni e delle attività e dei settori lavorativi “a rischio”.
L’opuscolo si sofferma poi sulle principali misure preventive.
Ad esempio per limitare il rischio di allergie dovute alla presenza di acari in ambienti indoor sarebbe opportuno:
1.Aerare frequentemente gli ambienti
2.Ridurre l ’umidità
3.Rimuovere la polvere da mobili e pavimenti
4.Eliminare tappeti,moquette e divani imbottiti
5.Rimuovere i tendaggi pesanti
6.Usare acaricidi (questa misura non può sostituire le altre,gli acaricidi uccidono gli acari,ma non rimuovono quelli morti anch’essi fonte di allergeni) e denaturanti degli allergeni
7.Installare depuratori d’aria e ionizzatori
Se infine volete conoscere quali siano i “rischi allergie” della la vostra attività potete consultare l’”Indice analitico delle attività e dei settori lavorativi”.
L’opuscolo è scaricabile gratuitamente qui.
Purtroppo le allergopatie professionali, cioè reazioni allergiche determinate da sostanze prodotte/utilizzate o presenti negli ambienti di lavoro, sono in continuo aumento, con ingenti costi sociali ed economici.
In molti casi non è facile ricondurre tali patologie all’attività svolta, in quanto si manifestano dopo l’attività lavorativa.
Per fornire ai lavoratori una breve rassegna delle principali cause di allergie nei luoghi di lavoro, la Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) dell’INAIL ha realizzato l’opuscolo "Allergia...al lavoro?" e lo ha reso disponibile gratuitamente on line.
La pubblicazione presenta una breve introduzione sugli allergeni comuni negli ambienti di lavoro, sulle reazioni allergiche e sulla loro diagnosi.
Quattro schede illustrano l’esposizione a: allergeni di origine animale, allergeni di origine vegetale, allergeni derivanti da funghi (muffe)e batteri, allergeni chimici.
Ciascuna scheda riporta esempi di allergeni e delle attività e dei settori lavorativi “a rischio”.
L’opuscolo si sofferma poi sulle principali misure preventive.
Ad esempio per limitare il rischio di allergie dovute alla presenza di acari in ambienti indoor sarebbe opportuno:
1.Aerare frequentemente gli ambienti
2.Ridurre l ’umidità
3.Rimuovere la polvere da mobili e pavimenti
4.Eliminare tappeti,moquette e divani imbottiti
5.Rimuovere i tendaggi pesanti
6.Usare acaricidi (questa misura non può sostituire le altre,gli acaricidi uccidono gli acari,ma non rimuovono quelli morti anch’essi fonte di allergeni) e denaturanti degli allergeni
7.Installare depuratori d’aria e ionizzatori
Se infine volete conoscere quali siano i “rischi allergie” della la vostra attività potete consultare l’”Indice analitico delle attività e dei settori lavorativi”.
L’opuscolo è scaricabile gratuitamente qui.
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