Presentate le linee guida del T.U. della sicurezza
Riordino, innovazione
Il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha sottolineato che produrre un Testo Unico significa "superare quella progressiva stratificazione di fonti diverse ed eterogenee tra loro, succedutesi senza soluzione di continuità dai lontani anni ’50 ad oggi.Si tratta di una iniziativa che […] deve dare uniformità di tutela sull’intero territorio nazionale.”
Il Ministro Damiano ha sottolineato l’importanza, nella stesura del TU della consultazione con le parti sociali, sia la parte datoriale si quella dei lavoratori.
Uno dei punti rilevanti della legge delega che sarà presentata in Parlamento è l’ampliamento del campo di applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro a tutti i settori, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, indipendentemente dalla qualificazione del rapporto di lavoro che li lega all’imprenditore: quindi oltre al lavoro subordinato, anche lavoro “flessibile” e autonomo, al quale le garanzie si applicheranno solo nella misura in cui siano compatibili con tale tipologia di lavoro.
Particolare attenzione e tutela sarà riservata dal “Testo Unico” ad alcune categorie di lavoratori in ragione della particolare incidenza del rischio infortunistico nei loro confronti, o ad alcune lavorazioni, in relazione alla loro intrinseca e verificata pericolosità (Es. cantieri…).
Il T.U. prevede misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza, specie per le piccole e medie imprese.
Un ruolo fondamentale è affidato nel T.U. alla formazione, come essenziale strumento di prevenzione e tutela. Sarà previsto l’inserimento della materia della salute e sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici ed universitari e nei percorsi di formazione, finalizzata alla sensibilizzazione e all’informazione dei giovani.
La centralità del tema della formazione è stata sottolineata anche dal sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta, ricordando l’importanza di un ambiente di lavoro salubre oltre che sicuro. “L’attenzione sulle patologie correlate all’attività lavorativa e che possono provocare la morte in periodi successivi all’attività successiva stessa (es. tumori) è andata via via calando. [...]
Vorremmo rilanciare l’attenzione particolare sulla salute e non solo sulla sicurezza. […] Ripartire da una politica di prevenzione […] che intervenga anche sulle patologie legate ad ambienti di lavori malsani oltre che poco sicuri. […] Vorrei anch’io sottolineare il problema della formazione - ha detto il sottosegretario Patta -. Associazioni consultate in questo periodo hanno rilevato che anche i medici di famiglia quando arriva un cittadino malato non chiedono più dove lavora per comprendere se magari la malattia di cui soffre può essere stata causata dal un ambiente di lavoro malsano. Abbiamo quindi preso contatto con il ministero dell’Università per verificare se anche la materia malattie professionali non debba essere di nuovo rilanciata nei cicli di formazione anche universitaria, anche dei medici [...] in modo che si abbia coscienza e conoscenza anche da parte di coloro che sono preposti alla salute dei cittadini anche delle possibili correlazioni ambiente di lavoro e salute.”
Il ministro del Lavoro Damiano ha inoltre annunciato la presentazione a breve, con il ministro Di Pietro, di nuove normative nel settore pubblico per quanto riguarda il problema delle clausole negli appalti pubblici a tutela dei lavoratori.
Le linee guida.
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