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Linee guida per la sicurezza e la salute delle lavoratrici madri
Il D.Lgs. 151/2001 ("Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53") contiene disposizioni a tutela della salute e della sicurezza della lavoratrici madri.
La sua applicazione ai casi concreti non risulta tuttavia sempre facile, vista la complessità e la varietà delle situazioni che possono manifestarsi.
Il Gruppo Tecnico di Coordinamento dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della provincia di Bologna ha pensato, quindi, di raccogliere a livello provinciale esperienze concrete e significative sull’applicazione del provvedimento e di redigere delle linee guida al fine di rendere omogenei i comportamenti in ambito provinciale.
Il documento vuole essere di aiuto a coloro che si trovano ad affrontare il tema della tutela delle lavoratrici madri per adattare la genericità della legge al caso concreto.
In particolare le linee guida si occupano della valutazione dei rischi per la salute e sicurezza delle lavoratrici gestanti o in periodo di allattamento, così come previsto dagli articoli 11 e 12 del D.Lgs. 151/01.
Oltre alla legislazione italiana le linee guida fanno riferimento anche alla Comunicazione della commissione europea sulle linee direttrici per la valutazione degli agenti chimici, fisici e biologici, nonché dei processi industriali ritenuti pericolosi per la sicurezza o la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento (direttiva 92/85/CEE del Consiglio).
Nel documento realizzato dal Gruppo tecnico sono stati stabiliti criteri di valutazione di alcune situazioni problematiche che la legge contempla come rischi da valutare e che nella realtà operativa sono di riscontro frequenti.
Nella 3° parte delle linee guida sono state esaminate alcune mansioni che, a livello provinciale, sono state oggetto di confronto al fine di uniformare i comportamenti.
In particolare prende in esame rischi specifici correlati alle seguenti attività: addetta alle pulizie, assistente di base, cameriera – barista, addetta mensa, cuoca, rosticcera , parrucchiera, estetista, educatrice professionale, guardia giurata, logopedista, educatrice d’infanzia, insegnante di sostegno, psicologa, assistente sociale, amministrativa, assistente alla poltrona, cassiera, banconiera, allestitrice , esattrice autostradale , badante.
La parte conclusiva della pubblicazione riporta invece della modulistica.
La sua applicazione ai casi concreti non risulta tuttavia sempre facile, vista la complessità e la varietà delle situazioni che possono manifestarsi.
Il Gruppo Tecnico di Coordinamento dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della provincia di Bologna ha pensato, quindi, di raccogliere a livello provinciale esperienze concrete e significative sull’applicazione del provvedimento e di redigere delle linee guida al fine di rendere omogenei i comportamenti in ambito provinciale.
Il documento vuole essere di aiuto a coloro che si trovano ad affrontare il tema della tutela delle lavoratrici madri per adattare la genericità della legge al caso concreto.
In particolare le linee guida si occupano della valutazione dei rischi per la salute e sicurezza delle lavoratrici gestanti o in periodo di allattamento, così come previsto dagli articoli 11 e 12 del D.Lgs. 151/01.
Oltre alla legislazione italiana le linee guida fanno riferimento anche alla Comunicazione della commissione europea sulle linee direttrici per la valutazione degli agenti chimici, fisici e biologici, nonché dei processi industriali ritenuti pericolosi per la sicurezza o la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento (direttiva 92/85/CEE del Consiglio).
Nel documento realizzato dal Gruppo tecnico sono stati stabiliti criteri di valutazione di alcune situazioni problematiche che la legge contempla come rischi da valutare e che nella realtà operativa sono di riscontro frequenti.
Nella 3° parte delle linee guida sono state esaminate alcune mansioni che, a livello provinciale, sono state oggetto di confronto al fine di uniformare i comportamenti.
In particolare prende in esame rischi specifici correlati alle seguenti attività: addetta alle pulizie, assistente di base, cameriera – barista, addetta mensa, cuoca, rosticcera , parrucchiera, estetista, educatrice professionale, guardia giurata, logopedista, educatrice d’infanzia, insegnante di sostegno, psicologa, assistente sociale, amministrativa, assistente alla poltrona, cassiera, banconiera, allestitrice , esattrice autostradale , badante.
La parte conclusiva della pubblicazione riporta invece della modulistica.
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