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Lavorare in quota protetti
Nel mese di gennaio abbiamo dato notizia dell’approvazione da parte della Regione Toscana di una Legge regionale contenente norme straordinarie per la prevenzione delle cadute dall’alto nei cantieri edili (Si veda PuntoSicuro dell’8.1.2004).
Il provvedimento ha approvato la “Linea guida per l’individuazione e l’uso di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto”, realizzata dall’Ispesl e allegata al provvedimento.
Nell'applicazione delle attuali disposizioni normative in materia di DPI i datori di lavoro incontrano talvolta alcune difficoltà.
La linea guida vuole essere un contributo concreto al miglioramento della sicurezza sul lavoro fornendo, al datore di lavoro e agli operatori della sicurezza, indicazioni relative ai contenuti minimi del documento di valutazione dei rischi e criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto denominati “sistemi di arresto caduta”, che generalmente sono costituiti da un dispositivo di presa per il corpo e da un sistema di collegamento raccordabile ad un punto di ancoraggio sicuro.
I sistemi di arresto caduta trovano impiego, ad esempio, nei lavori su pali o tralicci, lavori presso gronde e cornicioni, lavori su tetti, su scale, lavori su piattaforme sospese, montaggio di elementi prefabbricati.
Nella Linea Guida sono state prese in considerazione le seguenti aree di intervento: valutazione dei rischi di caduta dall’alto, descrizione dei sistemi caduta, selezione, uso, ispezione, manutenzione, deposito e trasporto degli stessi.
Il contenuto della linea guida - precisa l'autore - "non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni date con le reali condizioni e le esigenze di protezione di ogni specifico ambiente di lavoro.
La linea guida non si applica ai sistemi per il posizionamento sul lavoro e ai dispositivi di discesa.”
Il testo della Linea guida, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n.48 del 31.12.2003, è reperibile qui.
Il provvedimento ha approvato la “Linea guida per l’individuazione e l’uso di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto”, realizzata dall’Ispesl e allegata al provvedimento.
Nell'applicazione delle attuali disposizioni normative in materia di DPI i datori di lavoro incontrano talvolta alcune difficoltà.
La linea guida vuole essere un contributo concreto al miglioramento della sicurezza sul lavoro fornendo, al datore di lavoro e agli operatori della sicurezza, indicazioni relative ai contenuti minimi del documento di valutazione dei rischi e criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto denominati “sistemi di arresto caduta”, che generalmente sono costituiti da un dispositivo di presa per il corpo e da un sistema di collegamento raccordabile ad un punto di ancoraggio sicuro.
I sistemi di arresto caduta trovano impiego, ad esempio, nei lavori su pali o tralicci, lavori presso gronde e cornicioni, lavori su tetti, su scale, lavori su piattaforme sospese, montaggio di elementi prefabbricati.
Nella Linea Guida sono state prese in considerazione le seguenti aree di intervento: valutazione dei rischi di caduta dall’alto, descrizione dei sistemi caduta, selezione, uso, ispezione, manutenzione, deposito e trasporto degli stessi.
Il contenuto della linea guida - precisa l'autore - "non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni date con le reali condizioni e le esigenze di protezione di ogni specifico ambiente di lavoro.
La linea guida non si applica ai sistemi per il posizionamento sul lavoro e ai dispositivi di discesa.”
Il testo della Linea guida, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n.48 del 31.12.2003, è reperibile qui.
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