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Buone pratiche per la sicurezza nel settore calzaturiero
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E’ dedicata al settore calzaturiero la sezione più recente della raccolta di “Buone Pratiche” pubblicata on line sul sito dell’Ispesl.
Il documento “Ricerca di buone pratiche presenti nei settori lavorativi della PMI relative a Calzaturifici - SAFETY CHECKLIST”, pubblicato nell’ottobre 2006, fornisce utili strumenti per la valutazione dei rischi nel comparto calzaturiero.
Le griglie fornite possono essere impiegate nelle aziende per verifiche interne e per auto analisi, ad esempio da parte di datori di lavoro servizi di prevenzione e protezione aziendali, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, medici competenti, associazioni, consulenti.
Questi strumenti possono essere utilizzati anche da parte degli organi di vigilanza.
Le griglie considerano gli obblighi di legge e gli standard tecnici indicati nelle Linee Guida nazionali; esaminano sia l’applicazione formale prevista dalla norma, sia le misure di prevenzione e protezione più adeguate.
I fattori di rischio considerati sono i seguenti: macchine, esposizione ad agenti chimici, esposizioni a polveri di cuoio e altri agenti cancerogeni, aspirazione localizzata e generale, esposizione a rumore, esposizione a vibrazioni, illuminazione, movimenti ripetitivi.
La maggior parte delle griglie sono introdotte da una breve descrizione del rischio e da informazioni utili per il loro impiego.
Il documento è stato pubblicato on line con una serie di pagine in formato .pdf nelle quali sono presenti i link alle varie sezioni del documento.
La pagine iniziale è disponibile qui. L’indice generale è disponibile qui.
Il documento “Ricerca di buone pratiche presenti nei settori lavorativi della PMI relative a Calzaturifici - SAFETY CHECKLIST”, pubblicato nell’ottobre 2006, fornisce utili strumenti per la valutazione dei rischi nel comparto calzaturiero.
Le griglie fornite possono essere impiegate nelle aziende per verifiche interne e per auto analisi, ad esempio da parte di datori di lavoro servizi di prevenzione e protezione aziendali, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, medici competenti, associazioni, consulenti.
Questi strumenti possono essere utilizzati anche da parte degli organi di vigilanza.
Le griglie considerano gli obblighi di legge e gli standard tecnici indicati nelle Linee Guida nazionali; esaminano sia l’applicazione formale prevista dalla norma, sia le misure di prevenzione e protezione più adeguate.
I fattori di rischio considerati sono i seguenti: macchine, esposizione ad agenti chimici, esposizioni a polveri di cuoio e altri agenti cancerogeni, aspirazione localizzata e generale, esposizione a rumore, esposizione a vibrazioni, illuminazione, movimenti ripetitivi.
La maggior parte delle griglie sono introdotte da una breve descrizione del rischio e da informazioni utili per il loro impiego.
Il documento è stato pubblicato on line con una serie di pagine in formato .pdf nelle quali sono presenti i link alle varie sezioni del documento.
La pagine iniziale è disponibile qui. L’indice generale è disponibile qui.
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