Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'.
Le immagini dell'insicurezza: diamoci una carica
Chi si occupa di sicurezza ed ambiente è certamente consapevole che, a fine vita, le batterie 12 Volt, comunemente utilizzate per l’alimentazione dei servizi elettrici delle automobili, diventano a tutti gli effetti rifiuti pericolosi.
Ed infatti il fine vita di batterie ed accumulatori sono disciplinati da specifiche normative e, se esausti, essi costituiscono un rifiuto particolarmente dannoso per l’ambiente e per la salute e per tale motivo risulta fondamentale la loro corretta gestione e smaltimento.
Nel caso delle immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no di oggi vediamo invece un loro riutilizzo, che potremmo definire originale, delle batterie stesse con la loro trasformazione in zavorre per gazebo.
Immaginiamo, od almeno speriamo, che prima del loro utilizzo siano stati seguiti tutti gli adempimenti e le procedure previste per l’eliminazione dei componenti pericolosi, compresa la corretta neutralizzazione delle soluzioni acide, ma – ad essere pessimisti o forse realisti – possiamo anche credere che ciò non sia stato fatto e che il liquido contenuto sia finito negli scarichi di qualche lavandino in cantina.
Sperando che l’elettrolita contenuto non sia stato sversato in ambiente, ma l’inertizzazione sia stata effettuata in maniera corretta, dobbiamo considerare che comunque la batteria contiene altri prodotti pericolosi (piombo) e di conseguenza non dovrebbe essere utilizzata per altri scopi, compreso quello come “zavorra”.
Naturalmente va considerato che il piombo è posto all’interno del contenitore in plastica, ma eventuali danneggiamenti della batteria durante il suo continuo spostamento (furgone, gazebo, furgone), nonché in caso di rottura accidentale (urto con oggetti od altro), potrebbe portare al contatto diretto con il piombo stesso.
Qualche dubbio viene anche riguardo alle modalità di collegamento tra batteria e gazebo, dove – ad esempio nella foto nr. 3 – si vede un semplice appoggio sull’esile piedino del gazebo stesso. In caso di vento forte tale modalità non risulterà certamente efficace ed il gazebo rimarrà preda dei venti.
Ricordiamo che
- tutti i produttori di gazebo sulle istruzioni indicano che il gazebo deve essere zavorrato, ma non tutti forniscono le zavorre necessarie (a volte sono fornite con costi aggiuntivi, altre non sono proprio presenti nel catalogo del produttore),
- sul mercato vi sono vari sistemi di zavorra utilizzabili e sicuri,
- in giro si vedono molti contrappesi creativi, ma funzionali (generalmente autoprodotti), certamente più sicuri delle batterie al piombo ed elettrolita (acido solforico).







Geom. Stefano Farina
Fonte: SICURELLO.no: l’evidenza dei mancati infortuni
Le immagini vengono concesse in Licenza Creative Commons alle seguenti condizioni:
CC BY-NC-ND
Attribuzione – Non Commerciale – Non Opere Derivate
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
