Il rischio chimico nel comparto della lavorazione del legno
Vicenza, 19 Dic – Se, come evidenziato negli articoli del nostro giornale, il comparto della lavorazione del legno presenta molti rischi, spesso gli unici pericoli per gli operatori a cui si fa riferimento sono quelli correlati all’uso di attrezzature di lavoro non sicure o a prassi non idonei nel loro utilizzo.
In realtà nel comparto del legno sono spesso presenti, tra gli altri, anche rischi per esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni per i quali è indispensabile fare un’accurata valutazione, con particolare riferimento, laddove necessario (lavorazione di legni classificati “duri” o di materiali che li contengono), anche al rischio da polveri di legni duri. Ed è importante verificare poi l’efficacia e l’efficienza delle misure di prevenzione adottate.
Per affrontare questi temi e proporre alle aziende spunti per la prevenzione e utili liste di controllo per il rischio chimico nel comparto del legno, possiamo fare riferimento ad un “Questionario di auto-valutazione per il comparto lavorazione del legno” realizzato dallo SPISAL dell' ULSS 6 di Vicenza.
Il documento, già presentato dal nostro giornale e consistente in una guida per verificare periodicamente i requisiti di igiene e sicurezza (ambienti di lavoro, macchine, incendi, rumore, …), riporta anche alcune liste di controllo per la prevenzione dei rischi da agenti chimici, cancerogeni e mutageni.
Nella lista di controllo dedicata alla valutazione per il rischio chimico si ricorda che la valutazione deve essere effettuata sulla base delle seguenti informazioni:
- “elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi utilizzati;
- proprietà pericolose indicate nelle schede di sicurezza aggiornate delle
sostanze e dei preparati;
- vie di esposizione agli agenti chimici da parte dei lavoratori;
- livello, modo e durata dell’esposizione;
- eventuali misurazioni ambientali;
- provvedimenti di prevenzione e protezione adottati;
- scenari incidentali, quantità di sostanze/preparati pericolosi potenzialmente coinvolti e relative modalità di rilascio negli ambienti di lavoro”.
Nella lista, che presenta anche alcune misure adottabili di riduzione/eliminazione dell’esposizione e controllo degli esposti, è poi riportato un vademecum con un utile elenco di consigli per l’uso corretto delle sostanze e dei preparati pericolosi:
- “è fondamentale osservare l’Etichetta con il simbolo di Pericolo apposta sul contenitore (pittogrammi, frasi di pericolo, indicazioni precauzionali) e la Scheda dei Dati di Sicurezza (S.D.S.) da richiedere al fornitore, per conoscere i rischi e le misure di prevenzione e protezione da mettere in atto;
- tutte le sostanze ed i preparati devono essere maneggiati con cura. Anche quelli considerati normalmente non pericolosi possono presentare problemi per la sicurezza e la salute se utilizzati impropriamente o se, per errore o a causa di spargimenti accidentali, vengono a contatto con materiali incompatibili;
- prodotti chimici di cui non si conosce l’esatta identità, o qualora l’etichetta del contenitore sia assente o illeggibile, non devono essere usati. Le sostanze e i preparati devono essere contrassegnati prima dell’uso o della distribuzione;
- il personale addetto alla manipolazione, alla movimentazione manuale e meccanica di sostanze pericolose deve essere istruito ed addestrato sulle procedure sicure;
- prima del loro impiego o della loro manipolazione devono essere indossati i dispositivi protettivi appropriati e adottate tutte le precauzioni del caso indicate nella voce n. 8 della S.D.S.;
- i contenitori vanno maneggiati in maniera sicura ed appropriata. Per i liquidi tossici, nocivi, corrosivi, vanno impiegati appositi supporti e sistemi di travaso;
- deve essere posta particolare attenzione quando si aprono i contenitori. Alcuni prodotti sono volatili in misura apprezzabile e specialmente nella stagione calda possono liberare all’atto dell’apertura vapori, polveri, gas aggressivi e/o tossici;
- i solventi organici non vanno usati in spazi confinati. In caso di ventilazione insufficiente, usare una maschera respiratoria con filtro specifico;
- è pericoloso inalare abitualmente prodotti chimici, che pur possedendo un odore di natura ‘gradevole’ possono risultare pericolosi per l’organismo. Questa pratica può danneggiare la salute e provocare assuefazione;
- è importante depositare i prodotti chimici lontani da fonti di calore e fuori dall’azione diretta dei raggi solari;
- gli spandimenti devono essere eliminati immediatamente. Allo scopo si devono usare i metodi di pulizia ed i materiali di assorbimento raccomandati nella voce n. 6 della S.D.S.;
- in caso di contatto accidentale con prodotti chimici pericolosi, mettere in atto le procedure di Primo Soccorso previste alla voce n. 4 della S.D.S.. In particolare si ricordano i seguenti elementi fondamentali: a) in caso di contatto con gli occhi o con la pelle, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua pulita; b) togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati; c) i prodotti chimici, i loro vapori e/o polveri potrebbero accidentalmente essere inalati o ingeriti. Nel caso di comparsa di sintomi patologici (bruciore persistente delle mucose, difficoltà respiratoria, vertigini, alterazioni della vista, nausea, stordimento, ecc.) l'infortunato va trasportato al Pronto Soccorso portando con sé la S.D.S. o almeno l'etichetta di pericolo del materiale con cui è venuto in contatto. Nel caso che non si siano presentati sintomi patologici, l'addetto al Primo Soccorso Aziendale consulterà la S.D.S. onde decidere la soluzione da adottare;
- deve essere osservato il divieto di fumare vicino o nelle aree dove vengono usati o immagazzinati prodotti chimici. Si ricorda che, in ogni caso, è vietato fumare in tutti i luoghi di lavoro chiusi;
- vietare di conservare o consumare cibi e bevande in prossimità di aree dove vengono usati o immagazzinati prodotti chimici pericolosi;
- è necessario lavarsi le mani prima di mangiare, di bere. Gli abiti di lavoro vanno rimossi prima di lavarsi faccia e mani;
- è importante lavare regolarmente gli abiti da lavoro (preferibilmente in azienda) e pulire i DPI dopo l’uso”.
Il documento riporta poi un secondo vademecum con un elenco di consigli per lo stoccaggio corretto delle sostanze e dei preparati pericolosi:
- “per lo stoccaggio e per la conservazione dei prodotti, devono essere seguite le indicazioni contenute alle voci n. 7 (manipolazione e stoccaggio) e n. 10 (stabilità e reattività) della scheda di sicurezza;
- i contenitori vanno contrassegnati ed etichettati chiaramente e in modo tale che corrosioni, impatti o abrasioni non cancellino le informazioni riportate;
- riprodurre l’etichettatura richiesta anche sui contenitori delle miscele preparate in azienda e dei frazionamenti dei prodotti pericolosi;
- i contenitori dei prodotti chimici dovranno essere depositati al coperto, in aree di agevole accesso e in modo da evitare la possibilità di danneggiamenti;
- i depositi non devono essere soggetti a temperature estreme e ben aerati tramite finestratura comunicante con l’esterno. In assenza di ricambio naturale dell’aria, deve essere provveduto con quello forzato, per una entità pari a 2 volumi/ora elevabile a 10 volumi/ora in caso di emergenza, (per i prodotti infiammabili seguire le indicazioni dei Vigili del Fuoco);
- deve essere prevista un’area di sicurezza adatta al contenimento dei liquidi pericolosi in caso di rottura dei contenitori;
- i sacchi ed i barattoli dei prodotti chimici devono essere depositati su pavimenti asciutti ed i sacchi su graticci;
- dopo che i prodotti sono stati frazionati e distribuiti dal magazzino è necessario lavare gli imbuti, i dispositivi di prelievo, i recipienti, ecc. prima di riutilizzarli con sostanze diverse;
- deve essere attentamente valutata la possibilità che sostanze chimicamente incompatibili (voce n. 10 delle S.D.S.), in caso di spandimento, possano reagire tra loro. Tale possibilità, deve essere minimizzata con la separazione dei depositi e provvedendo a priori con il contenimento degli spandimenti;
- devono essere note le modalità di comportamento nel caso di spandimenti e di incidenti per tutte le sostanze in deposito. Tali informazioni sono reperibili anche alla voce n. 6 delle SDS;
- è necessario che vicino alle aree di deposito e di manipolazione delle sostanze pericolose, sia predisposto equipaggiamento di primo soccorso e per lo spegnimento del fuoco”.
Ricordiamo per concludere che, riguardo al rischio chimico nel comparto della lavorazione del legno, il documento riporta anche una check list dedicata alla verifica dell’efficacia e dell’efficienza delle misure di prevenzione per le lavorazioni di verniciatura e incollaggio e una check list per la valutazione del rischio da polveri di legni duri.
“Questionario di auto-valutazione per il comparto lavorazione del legno”, testo a cura dello SPISAL dell'ULSS 6 di Vicenza (formato PDF, 219 kB).
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