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I tumori connessi all’esposizione a polveri di legno negli ambienti di lavoro
Roma, 20 Ott – In Italia nella grande e articolata “filiera del legno” si possono distinguere due macrosettori: l’industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili (settore Ateco C16) e la fabbricazione dei mobili (settore Ateco C31). E, secondo l’Istat, se nel 2023 il settore Ateco 16 in Italia contava ben 20.406 imprese attive e 90.958 addetti, al settore Ateco 31 erano associate 15.177 aziende e 128.005 addetti, spesso imprese e aziende – come ricorda il documento che presentiamo – caratterizzate da un’elevata vocazione artigiana.
Il problema è che spesso sono proprio le imprese artigiane e le micro, piccole e medie imprese le realtà produttive che hanno maggiori difficoltà ad attuare gli adempimenti imposti dalla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. E sicuramente, come ricordato anche nella nostra recente intervista a Elisa Saldutti (dirigente medico della Sovrintendenza Sanitaria Centrale dell’Inail), uno dei rischi importanti da gestire nella filiera del legno è quello connesso all’esposizione alle polveri di legno.
A tornare a parlare di polveri di legno, dopo un factsheet Inail del 2024, è un nuovo documento Inail, prodotto dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza centrale, con il contributo della Sovrintendenza sanitaria centrale Inail, dal titolo “I tumori naso-sinusali e i tumori del rinofaringe da esposizione a polveri di legno negli ambienti di lavoro. Trattazione tecnica e medico-legale Inail”.

Il documento – curato da Frusteri Liliana, Incocciati Emma, Venanzetti Federica e scritto da vari autori del CTSS e della Sovrintendenza sanitaria - analizza la relazione tra l’esposizione a polveri di legno e le patologie denunciate all’Inail con particolare riferimento ai tumori maligni di cavità nasali e seni paranasali (TuNS) e tumori del rinofaringe (NPC).
Nell’articolo di presentazione del documento Inail ci soffermiamo sui seguenti argomenti:
- Polveri di legno negli ambienti di lavoro: composizione e processi produttivi
- Polveri di legno negli ambienti di lavoro: tumori e rischi cancerogeni
- L’indice del documento Inail
Polveri di legno negli ambienti di lavoro: composizione e processi produttivi
Nell’introduzione del documento si ricorda che la composizione della polvere, generata nella lavorazione del legno per una vasta gamma di usi, “varia notevolmente a seconda della specie di albero”.
In particolare, la polvere di legno si “compone principalmente di cellulosa (40-50%) ed emicellulosa, con differenze percentuali che variano nelle diverse specie; inoltre, è composta da poliesteri, lignina e da un numero elevato e variabile di sostanze di più basso peso molecolare che possono influenzare significativamente le proprietà del legno”.
Inoltre, la granulometria della polvere “dipende sia dalla densità del legno lavorato, che è in generale maggiore nelle Angiosperme (piante che producono veri fiori), che dal tipo di lavorazione effettuata (Vallieres et al., 2015)”.
Si indica poi che, a livello merceologico, i legni sono distinti:
- su base botanica;
- sulla base della provenienza geografica (indigeni ed esotici);
- sulla base della compattezza.
Si ricorda poi che il legno e i suoi derivati costituiscono la “materia prima di numerosi processi produttivi” connessi anche a varie tecnologie di lavorazione.
Ad esempio:
- arboricoltura;
- “ prime lavorazioni (attività di segheria) con preparazione di semilavorati”;
- “seconde lavorazioni (attività di falegnameria) per la preparazione di manufatti quali mobili, rivestimenti, serramenti, pavimenti”;
- “attività di montaggio o messa in opera”.
Polveri di legno negli ambienti di lavoro: tumori e rischi cancerogeni
Il documento sottolinea che gli effetti dell’inalazione di polveri di legno sul tratto respiratorio “sono ben noti da tempo e comprendendo riniti, peristalsi, asma, alveoliti allergiche, irritazioni agli occhi ecc”.
L’inalazione di polveri di legno può, tuttavia, “provocare anche tumori dei seni nasali e paranasali nonché del rinofaringe”. E a questa conclusione, sulla base di una serie di studi epidemiologici condotti in tutto il mondo, è arrivata la monografia IARC (International Agency for Research on Cancer) n. 62 (1995): “sulla scorta di prove sufficienti, l’Agenzia concluse che la polvere di legno è cancerogena per l’uomo e collocò tale agente di rischio in Gruppo 1 tra i cancerogeni umani certi”.
E nella stessa monografia, l’Agenzia IARC stilò “un elenco ove sono catalogate le essenze legnose ripartite in legni duri e teneri” come riportato nella tabella che riprendiamo dal documento:

Si indica che secondo il criterio elaborato dall’Agenzia (IARC, 1995) “i termini legno duro e legno tenero si riferiscono alle diverse specie di albero e non alla durezza del legno”.
E, in linea generale, “le specie arboree di legno duro sono le latifoglie (Angiosperme) mentre le specie arboree di legno tenero sono le conifere (Gymnosperme)”.
Nell’introduzione del documento si segnala, infine, che anche la monografia IARC 100C (2012) ha conclamato “l’esistenza di prove sufficienti nell’uomo della cancerogenicità della polvere di legno ai danni delle cavità nasali, dei seni paranasali e del rinofaringe”. E confermando quindi quanto già indicato in precedenza, l’Agenzia IARC ha attestato che “la polvere di legno è cancerogena per l’uomo”.
L’indice del documento Inail
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento Inail “I tumori naso-sinusali e i tumori del rinofaringe da esposizione a polveri di legno negli ambienti di lavoro. Trattazione tecnica e medico-legale Inail” e ne riportiamo l’indice.
PREMESSA
INTRODUZIONE
PARTE I
Il comparto del legno e le patologie correlate all’esposizione a polveri di legno
1. Il comparto del legno e i dati Istat
La filiera e i distretti
Le aziende e gli addetti
2. Esposizione lavorativa a polveri di legno: aspetti normativi e numero di esposti
3. Banche dati
Il Registro nazionale dei tumori naso-sinusali (ReNaTuNS)
La Banca Dati SIREP (Sistema Informativo Registro Esposizioni Professionali)
Il sistema informativo di registrazione delle malattie professionali MalProf
4. Aspetti epidemiologici
I carcinomi naso-sinusali e i carcinomi rinofaringei da esposizione a polveri di legno
Altri tumori maligni
Patologie non neoplastiche
5. Le malattie professionali tabellate
PARTE II
La trattazione tecnica e medico-legale Inail dei tumori naso-sinusali e del rinofaringe
6. I dati Inail
Malattie professionali denunciate
7. Analisi dei dati delle malattie professionali tumorali da legno trattate dall’Inail
Estrazione ed elaborazione dei dati
TuNS e NPC da polveri di legno
Analisi dei dati
Esiti della malattia
Tipologie di tumore
CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE
BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI NORMATIVI
Appendice 1
Aspetti assicurativi e modalità di trattazione delle patologie professionali
Appendice 2
La sorveglianza sanitaria e il ruolo del medico competente nei casi di esposizione a polveri di legno
GLOSSARIO
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ I tumori naso-sinusali e i tumori del rinofaringe da esposizione a polveri di legno negli ambienti di lavoro. Trattazione tecnica e medico-legale Inail”, curato da Frusteri Liliana, Incocciati Emma, Venanzetti Federica e scritto da Anzidei Patrizia, Argenti Laura, Barbassa Elisabetta, Breschi Chiara, Caradonna Luigi, Di Stefano Silvana, Frusteri Liliana, Incocciati Emma, La Pegna Piero, Lo Pinto Franca Rosa, Mameli Marina, Ricciardi Paola, Saldutti Elisa, Venanzetti Federica, documento realizzato con il contributo della Sovrintendenza sanitaria centrale, collana Salute e Sicurezza, edizione 2025 (formato PDF, 2.87 MB).
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