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Immigrati: diminuiscono gli infortuni, crescono le malattie professionali

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

21/09/2006

Dall’Inail un’analisi dell’andamento infortunistico tra i lavoratori extracomunitari.

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Meno infortuni, ma più malattie professionali per gli extracomunitari che lavorano nel nostro Paese.
Un’analisi del fenomeno è stata presentata dal periodico Dati Inail che, nell’illustrare le rilevazioni relative al 2005, ha considerato anche le aspettative per l’anno in corso, tenendo conto dei nuovi flussi.

Tra il 2004 ed il 2005 il numero degli extracomunitari assicurati all’INAIL è rimasto sostanzialmente stabile (1,9 milioni), mentre gli infortuni sono in diminuzione; “111mila denunce nel 2005, in netta controtendenza con la crescita registrata negli anni precedenti, anche se il calo del 5% rispetto al 2004  - afferma l’Inail - è da attribuire in parte all’ingresso nell’ U.E. di 10 nuovi Paesi già extracomunitari. Analogo discorso per i casi mortali, scesi dai 175 del 2004 ai 138 del 2005.”

Il discorso cambia invece per le malattie professionali che, nell’ultimo quinquennio, sono passate da 676 a 1069 denunce con un incremento che sfiora il 60%.
Un fenomeno che, secondo l’Inail, non è solo riconducibile alla precarietà delle condizioni lavorative e al tipo di attività svolta , ma anche  ad una “crescita dell’integrazione sociale dell’immigrato, che acquisisce una sempre maggiore consapevolezza dei propri diritti di lavoratore.”

La malattia professionale più denunciata è l’ipoacusia che tra le tabellate rappresenta in media il 41% delle denunce, seguita dalle malattie cutanee col 26%. Tra le malattie non tabellate è sempre l’ipoacusia che si conferma al vertice (24%) seguita dalle tendinite (10%) e dalle affezioni dei dischi intervertebrali (9%).

Nel 2006 si attende un incremento degli assicurati extracomunitari, “anche per effetto delle quote di nuovi ingressi fissate dal governo che, ai 170mila già stabiliti, prevede di aggiungerne altri 350mila entro fine anno.”
 
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