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Un kit per la prevenzione per le piccole imprese artigiane

Il progetto “La sicurezza a portata di mano” di EBRAU-INAIL per le piccole imprese artigiane: un kit per la prevenzione per organizzare e gestire le attività di formazione e informazione, la valutazione dei rischi e le misure di sicurezza.

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Dal 29 settembre al primo ottobre 2009 a Varese si è tenuto il sesto seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) su temi che hanno spaziato dalla valutazione del rischio associato a particolari agenti, ai sistemi per la gestione della sicurezza sul lavoro, alla consulenza alle aziende in tema di prevenzione.

 

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Di questo convegno PuntoSicuro ha già approfondito alcuni interventi, ad esempio in merito al fattore umano negli eventi infortunistici o in merito a modelli di SGSL per le piccole aziende.
L’ultimo intervento di cui ci occupiamo – pubblicato dall’Inail insieme agli altri atti del convegno – presenta i risultati e gli sviluppi di un progetto dedicato al mondo imprenditoriale artigiano.

In “‘La sicurezza a portata di mano’: cultura, tecnica ed organizzazione della prevenzione nelle piccole imprese artigiane”, a cura di A. Preiti, A. Cerquaglia, A. Ligi e F. Ruspolini, si parla del progetto “La sicurezza a portata di mano”, un progetto che nasce dalla collaborazione tra Ente Bilaterale Regionale Artigianato (E.B.R.A.U.) e INAIL dell’Umbria.

Il progetto affronta un “tema molto sentito nell’ambito delle piccole imprese artigiane e non, che si sostanzia nella messa a punto di una metodologia per organizzare e gestire in forma complessiva e sistematica le attività a favore della tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro”.
La sintesi di questo lavoro, con il “deliberato proposito di offrire soluzioni pratiche, facilmente spendibili nell’ambito delle piccole realtà artigiane”, è rappresentato dal “kit della prevenzione”, uno “strumento operativo per una corretta autogestione dell’attività prevenzionale aziendale”.
Si estende dunque “l’attenzione dai tradizionali temi della formazione, informazione ed addestramento del personale, verso una disamina dell’intero sistema produttivo ricercando ed evidenziando in esso, carenze di natura tecnica, organizzativa e valutativa quali potenziali sorgenti di pericolo per i lavoratori”.

Il progetto viene incontro anche alle finalità del recente Decreto legislativo 81/2008, alla rilevanza della valutazione dei rischi aziendale e di un sistema gestionale efficace orientato ai risultati.
Gli autori ricordano che a fronte dei potenziali benefici che derivano dal potenziamento di strumenti di gestione e controllo, “ne conseguono ‘ipso facto’ oneri di tipo attuativo sicuramente non trascurabili e che hanno naturalmente un ‘peso’ tanto maggiore quanto minore è la dimensione aziendale”.
È dunque proprio “in questo target di piccole imprese che si rileva la necessità di un intervento esterno all’azienda con compiti di orientamento, supporto e assistenza”.
In particolare gli strumenti individuati dal progetto EBRAU-INAIL forniscono: 
- “formazione ed informazione di base sui temi della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e relativi obblighi;
- verifica dei principali adempimenti prevenzionali;
- percorsi guidati per la valutazione dei rischi aziendale;
- strumenti organizzativi e gestionali per attuare efficacemente le misure di prevenzione;
- raccolta ordinata e sistematica dei documenti inerenti gli obblighi prevenzionali”.

Attraverso la sperimentazione del kit della prevenzione e l’utilizzo delle schede di controllo - con un monitoraggio che ha riguardato 1.200 imprese - è stato possibile “costruire uno spaccato, statisticamente attendibile, sulla condizione prevenzionale nella generalità delle imprese artigiane dell’Umbria”.
In particolare “la fascia di aziende che risultano critiche e molto critiche è non meno del 20%”: una su cinque.
Rispetto poi ai “cinque diversi fattori di rischio (luoghi di lavoro, processi, personale, misure tecnico - organizzative, valutazione rischi) le maggiori criticità sono concentrate nelle misure tecnico organizzative e ciò in qualche misura per ragioni fisiologiche, dato che si tratta di imprese che tendenzialmente praticano una prevenzione sul campo di cui lasciano poca traccia documentale”.
In queste imprese spesso il “datore di lavoro è anche RSPP e preposto il che presuppone un collegamento e controllo diretto sull’operato degli altri lavoratori”.
Inoltre dalle rilevazioni risulta che “le criticità sono più rilevanti nelle micro imprese fino a tre, quattro addetti” e che “non si osservano sostanziali differenze tra i diversi comparti produttivi, in relazione con la presenza del RSPP esterno o con la presenza del Rappresentante dei lavoratori aziendale o territoriale”.
Il quadro complessivo che ne emerge è dunque quello di un “bisogno ampio e generalizzato di assistenza necessaria per realizzare sia il salto di qualità in termini di approccio ai temi della prevenzione che per assolvere pienamente e compiutamente i relativi adempimenti di Legge”.

Quali gli sviluppi futuri?
Attualmente l’attività di sviluppo del progetto è “indirizzata verso la ricerca di una ‘batteria di indicatori’ ritenuti rilevanti e rappresentativi dello standard prevenzionale aziendale in termini sia tecnici che organizzativi”.
Si tratta di “feedback” (invio di dati ed informazioni da parte delle imprese che decidono volontariamente di aderire al progetto) “basati sul principio dell’autocertificazione da parte di ciascun datore di lavoro attraverso i quali l’ente bilaterale dell’artigianato ha modo di qualificare l’operato delle imprese e attivare di conseguenza opportuni meccanismi premiali”.
Si tratta dunque di “costruire opportuni indici di performance che sebbene non possano spingersi fino a certificare lo stato prevenzionale delle aziende possano quantomeno attestare le imprese che, in forma del tutto volontaria, hanno scelto di seguire precisati percorsi professionalizzanti sui temi della prevenzione costruiti dalla bilateralità, debitamente qualificati e ampiamente sperimentati sul campo”.



‘La sicurezza a portata di mano’: cultura, tecnica ed organizzazione della prevenzione nelle piccole imprese artigiane”, a cura di A. Preiti, A. Cerquaglia (Ente Bilaterale Regionale Artigianato Umbro), A. Ligi (INAIL – Direzione Regionale Umbria) e F. Ruspolini (INAIL – Direzione Regionale Umbria – Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione),  tratto dagli atti del sesto seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp (formato PDF, 526 kB).


Tiziano Menduto
 



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