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Silice libera cristallina, fonderie e buone pratiche

Disponibili gli atti di un convegno relativo all’esposizione a silice libera cristallina nella fusione di metalli. Il protocollo d’intesa sulle buone pratiche per l’utilizzo della silice cristallina nell’industria di fonderia con formatura in terra.

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Il 7 maggio 2009 si è tenuto a Sassuolo (MO) un convegno dal titolo esplicativo “Presentazione del protocollo d’intesa sulle buone pratiche per l’utilizzo della silice cristallina nell’industria di fonderia con formatura in terra”.
Il convegno è  stato organizzato dall’AUSL di Modena con la collaborazione di ASSOFOND e il patrocinio del NIS (Network Italiano Silice) ed si è occupato delle problematiche legate alla fusione di materiali ferrosi, alluminio e altre leghe e ai rischi dell’esposizione professionale a silice libera cristallina.
Durante il convegno è  stato inoltre presentato il protocollo di buone prassi messo a punto dallo specifico gruppo di lavoro del NIS per l´attuazione di misure di prevenzione e protezione.
   
 
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Infatti, come indicato nell’intervento del Dr. Claudio Arcari “Protocollo Silice ed esperienze del NIS - Network Italiano Silice”, tra le attività di questo Network c’è proprio quella di elaborare Linee Guida e Buone Pratiche in relazione ai comparti lavorativi che in Italia espongono maggiormente a silice libera cristallina (SLC).
Il NIS inoltre porta avanti alcune attività di ricerca, ad esempio in relazione all’individuazione delle “cause di variazione della reattività superficiale della Silice Cristallina in relazione alla sua potenziale patogenicità”.
Riguardo alle Buone Pratiche i documenti prodotti - “costruiti” con il concorso di ASL, Associazioni delle Imprese e dei lavoratori, INAIL e tenendo conto della documentazione prodotta a livello europeo con l’accordo sociale “NePSI” – hanno riguardato cinque ambiti:
- fonderie di ghisa;
- edilizia;
- piastrelle e ceramiche.
Nel documento relativo alle Buone Pratiche nelle fonderie, che approfondiremo nei prossimi articoli di PuntoSicuro, sono individuate misure di prevenzione e protezione attraverso:
- una “scheda generale che indica le misure possibili” secondo le priorità indicate dal Decreto legislativo 81/2008;
- schede particolari per attività, attrezzature, reparto : forniscono le indicazioni specifiche di Prevenzione e Protezione”.
 
Nel convegno si è poi parlato anche dell’accordo sociale “NePSI” sulla prevenzione e sulla protezione della salute dei lavoratori attraverso la corretta manipolazione ed utilizzo della silice cristallina e dei prodotti che la contengono, un accordo firmato dalle principali organizzazioni europee delle industrie del settore e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori.
 
Nell’intervento del Dr. Gualtiero Corelli, “Protocollo Silice ed esperienze del Dialogo Sociale Europeo”, si indica che l’accordo nasce dal riconoscimento che “la silice cristallina, benché ubiquitaria, potrebbe costituire un rischio per la salute dei lavoratori esposti”.
Preso atto che, allo stato attuale, non è dunque possibile “pensare alla sostituzione di materiali/ prodotti/ materie prime” contenenti silice libera cristallina (“ingredienti di base utili e spesso indispensabili per un ampio numero di attività industriali e professionali”), con il NePSI (Negotiation Platform on Silica) si è cercato di introdurre misure appropriate “per migliorare le condizioni di lavoro, riducendo il rischio di esposizione a SLC”.
 
Gli atti pubblicati sul sito dell’AUSL di Modena:
 
- “Protocollo Silice ed esperienze del NIS - Network Italiano Silice”, Dr. Claudio Arcari - Ausl Piacenza (formato PDF, 25 kB);
 
- “Protocollo Silice ed esperienze del Dialogo Sociale Europeo”, Dr. Gualtiero Corelli - Società Assofond Servizi SrL (formato PDF, 5.15 MB);
 
- “Esposizione occupazionale a silice: aspetti di carattere sanitario”, Dr. Stefano Porru - Dr. Antonio Scotto di Carlo - Sezione di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale - Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata, Università di Brescia (formato PDF, 3.72 MB);
 
- “Il profilo di rischio nelle lavorazioni di Fonderia”, Dr. F. De Pasquale - SPSAL AUSL Modena (formato PDF, 4.97 MB);
 
- “La valutazione del rischio - Aspetti metodologici”, Dr. Bruno Marchesini - SPSAL AUSL di Bologna (formato PDF, 193 kB);
 
- “Le misure di prevenzione e protezione: guida alle Buone Pratiche nel Settore della Fonderia”, Dr. Franco Zanin - SPSAL USL di Vicenza (formato PDF, 6.77 MB);
 
- “Aspetti assicurativi legati all’esposizione in Fonderia”, Dr. Roberto Addia - (INAIL veneto - CON.T.A.R.P) (formato PDF, 69 kB).

 

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